Parliamo di Matematica commentando la prova scritta
Gli esami sono una festa e come tali dovrebbero essere vissuti.
Sono la grande festa della Scuola e della Cultura. D’altronde non ci sono per bocciare, ma per promuovere. Sono come un saggio di danza o di qualcos’altro in cui ciascuno deve mostrare quel che ha imparato, quello che sa e sa fare. E tutti si preparano per questo saggio finale, ciascuno per la sua parte, per la funzione che vi ha: l’Amministrazione centrale e periferica, le scuole, i docenti – commissari interni ed esterni- , gli studenti, le famiglie, gli organi di stampa e in generale i media. Ciascuno si prepara per presentarsi nel modo migliore: una volta, appena dopo il 1997, s’invitarono finanche le scuole a prestare la massima attenzione alla scelta e cura del decoro degli ambienti sede d’esame sì che, per l’occasione, i frequentatori e i visitatori esterni ne potessero ricevere la migliore impressione possibile.
In questa festa della scuola e della cultura, giovedì 21 giugno, sarà il giorno della matematica.
I giovani delle scuole italiane del calendario boreale che concludono il loro percorso di liceo scientifico saranno, infatti, tutti impegnati a sostenere la prova scritta di matematica. Saranno più di centomila. E di matematica si parlerà ovunque, anche in famiglia, eventualmente a tavola, raccontando dell’esame. Funzioni e grafici, calcolo combinatorio e probabilità, Archimede, Lagrange e Gauss potranno figurare, come avvenuto negli anni scorsi, nei commenti della stampa nazionale e dei social network e si dirà di tutto.
Forse non c’è, nella realtà culturale e sociale del Paese, un uguale momento, così ricco di germi portatori di cultura, che presenti la matematica con il suo volto umano e vestita di mondanità. La matematica vi è pervasiva e tanto da renderla, quella giornata, innegabilmente e incomparabilmente, la giornata della matematica per antonomasia.
La prova di quest’anno aggiunge qualcos’altro alla giornata di festa del 21 giugno, l’arricchisce di un significato in più. La prova potrebbe bene chiudere una fase ed aprire ad un nuovo ciclo, quello che si aspetta dalla prossima sessione 2019 per effetto dei cambiamenti introdotti dalle novità del dlgs n.62/2017 e che saranno oggetto di analisi e discussione al prossimo Congresso Nazionale che Mathesis terrà a Milano.
Ecco allora l’idea, maturata in ambito Mathesis, di dedicare un adeguato spazio alla riflessione collettiva sulla prova e i suoi contenuti, significati e valori, sulla sua portata, sociale e culturale, sulle reazioni di candidati e docenti, di esperti ed intellettuali.
I commenti e le osservazioni su quanto potrà essere ritenuto meritevole di essere tenuto in conto potrà essere annotato in questa pagina specifica “Lascia un commento”, e ugualmente su www.mathesisnazionale.it e nel gruppo pubblico Mathesis di facebook.
COMMENTS
Commentando la prova di matematica, il prof. Massimo Ferri sul Fatto Quotidiano ha scritto di una “solita spacconata” del Ministero.La spacconata, il prof. Ferri la individua in alcune richieste della prova d’esame: equazioni differenziali, geometria analitica nello spazio e forse qualche altra cosa. Il fatto è che non si tratta di una spacconata del Ministero, ma di quanto prevedono le Indicazioni Nazionali per i licei che furono scritte da colleghi del prof. Ferri, della stessa sua Università i quali così ritennero, nel 2010, che dovesse farsi. E tutti, eccetto pochissimi, furono d’accordo. Oggi, dovendosi redigere “quadri di riferimento” per le prove scritte d’esame, la comunità matematica, senza rinnegare le Indicazioni ma animata da spirito di saggia partecipazione democratica, potrebbe anche suggerire qualche miglioramento perché il futuro non veda altre “spacconate”, che possano turbare il clima della festa degli esami e della matematica.