Le storiche prese di posizione della Mathesis e delle Facoltà contro l’abbinamento degli insegnamenti introdotto dalla Riforma del 1923 (che ha retto fino al Riordino del 2010).
1925. Il presidente della Mathesis è Federigo Enriques: rieletto con le votazioni del 13 dicembre 1924.
F. Enriques è molto attivo sulla questione dell’abbinamento degli insegnamenti di matematica e fisica. In realtà, la battaglia ingaggiata con il Ministero, insieme alle facoltà scientifiche, è solo in parte per la separazione degli insegnamenti, molto di più lo è per l’alleggerimento del carico di lavoro dei docenti che ne sono titolari (fino a 22 ore distribuite mediamente su otto classi nel Liceo Classico).
Gli interlocutori sono il ministro Giovanni Gentile e i suoi successori: Alessandro Casati (ministro per pochi mesi nel 1924) e Nicola Fedele. Quest’ultimo fa presente ai rappresentanti Mathesis (Periodico di Matematiche n.2/1925) che: “nelle attuali condizioni è impossibile ripristinare il distacco delle discipline matematiche e fisiche nelle scuole medie sia per il profondo turbamento che ciò arrecherebbe all’organismo della scuola costruito dalla recente riforma, sia per l’ingente onere finanziario che ne risulterebbe allo Stato“.
Fra le conseguenze dell’abbinamento della cattedra, si discute anche della “diminuzione di valore delle lauree di matematica e di fisica di fronte alle lauree miste. Poiché alle lauree pure, non si è voluto riconoscere pieno valore agli effetti dell’abilitazione all’insegnamento”.
Al Congresso di Milano dei giorni 29-31 ottobre 1925, le questioni vengono ampiamente discusse e non tutte le sezioni Mathesis concordano, ovviamente, con il tono della battaglia. Tra queste la sezione di Trieste “forse perché – PdM n. 1/1926 pag. 50 – le scuole dell’Italia redenta si trovavano già inquadrate dall’Austria, come tutto, in un ordinamento statale e non nazionale, sì che, come si abbinavano, per esempio i popoli nelle diverse parti dell’impero, ben si poteva spingere l’abbinamento nelle scuole assai più arditamente di quanto non abbia fatto la nostra Riforma.” Un giudizio forse irriverente, di cui ebbe a lamentarsi, anni dopo, anche Bruno de Finetti.
ALTRI RIFERIMENTI:
Matematica e Fisica: dall’abbinamento, alla separazione, all’integrazione nelle prove d’esame.
Perchè e come l’insegnamento della matematica deve cambiare.
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