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Curriculum Vitae, suggerimenti per la compilazione

Il profilo personale nel CV: come scriverlo, dove inserirlo, errori da evitare.

In fase di scrittura di un curriculum vitae non si può evitare la creazione di un profilo personale, vale a dire una breve presentazione di voi stessi che sarà molto utile al datore di lavoro per capire di più sulla vostra persona, sui vostri trascorsi e su come vi state ponendo in generale nei confronti del lavoro per cui vi candidate. Il riassunto del curriculum vitae sotto il profilo personale è un elemento importantissimo, che non può mancare in un CV rispettabile.

C’è da dire, però, che è da preferire il riassunto direttamente nel CV, in quanto i datori di lavoro non dedicheranno molto tempo alla lettura: avere tutto all’interno di un unico documento dunque è molto più comodo per tutti.

Vediamo alcuni consigli su come scrivere il profilo personale nel CV.

Dove inserire il profilo personale nel CV?

Il profilo personale nel curriculum vitae va senz’altro inserito in alto, dunque sotto all’intestazione, che è rappresentata a sua volta dal nome, cognome e dati anagrafici in generale del candidato. Si tratta della posizione più idonea, anche sotto un profilo logico: appena sotto ai dati personali, si vorranno leggere subito anche le caratteristiche del candidato.

Di quante parole deve essere il profilo personale nel CV?

Spesso ci si chiede se sia utile entrare nel dettaglio in modo assiduo, o se sia meglio restare sul vago, senza creare un qualcosa di troppo lungo da leggere. Ebbene, è proprio quest’ultimo il consiglio che vi diamo: evitate di scrivere autentici papiri sulla vostra vita personale, perché non gioverà di certo né alla forma del CV, né al datore di lavoro di conseguenza, che salterà in blocco il tutto o comunque lo leggerà con estrema velocità.

Meglio creare una presentazione personale snella, breve, concisa, con parole che colpiscono e senza dilungarsi troppo.

Adattate la presentazione al ruolo per cui vi state candidando.

Ogni ruolo o posizione lavorativa ha le proprie caratteristiche precise e richiede determinate caratteristiche anche da parte del lavoratore. Per questo motivo è indispensabile che la presentazione venga creata ad-hoc per la posizione lavorativa verso cui ci si candida.

Questo perché il datore di lavoro avrà modo di concentrarsi sulle parole chiave che gli interessano di più: egli infatti starà cercando nel CV le abilità e le esperienze che gli servono, dunque focalizzerà la propria attenzione sugli aspetti più rilevanti. Tutto ciò che non serve può essere scartato o comunque ridotto all’osso.

Includete fatti concreti ed esperienze reali.

In una presentazione personale sono sempre ben accetti fatti concreti, come ad esempio l’istruzione, un’esperienza professionale molto rilevante, oppure un’esperienza extra che potrebbe colpire il recruiter. Anche il numero di anni in cui si è ricoperto un determinato lavoro può rientrare benissimo in una presentazione personale, risultando molto produttivo.

Attenzione agli errori grammaticali!

Ultima cosa da considerare, ma non per importanza, è la cura maniacale per gli errori grammaticali. Certo, non devono esserci errori grammaticali in generale nel CV, questo è ovvio, ma a maggior ragione nella presentazione personale. Il motivo? Semplice: essendo la prima cosa che il datore di lavoro andrà a leggere, se dovessero esserci errori già da subito egli potrebbe farsi una pessima idea sul candidato, o comunque potrebbe sviluppare qualche piccolo pregiudizio.

Rileggete il più possibile la vostra presentazione personale, fate attenzione a qualsiasi dettaglio, anche punti e virgole; se ce ne fosse bisogno, fatelo leggere a qualche persona esperta o brava a scrivere!

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