Commenti dalla stampa
Gli scritti del secondo giorno: Seneca e la geometria tra Internet e polemiche
Complesso il secondo scritto di latino e matematica
( Venerdì 20 Giugno 2003, La Repubblica)
Seneca per il latino e funzione di matematica.
Maturità senza sorprese: Tra analisi e geometria solida la scelta per i candidati dello scientifico.
(Venerdì 20 Giugno 2003, La Stampa)
Seneca e i tetraedri, uno studente su tre: pensavo peggio
(Venerdì 20 Giugno 2003, Il Messaggero)
Geometria difficile, dieci quesiti creativi
(Venerdì 20 Giugno 2003, Corriere della Sera)
Matematica possibile
Nel merito le impressioni degli studenti. “E’ andata molto bene – dichiara uno studente dell’Indirizzo Scientifico PNI – e non era neanche tanto difficile, quanto piuttosto lungo nello svolgimento e richiedeva applicazione nel calcolo”. La prova consisteva in un paio di problemi geometrici(dato un luogo geometrico determinare l’equazione, l’area tra il luogo e l’asintoto, dimostrare le proporzioni tra i vari elementi presenti; il secondo era una funzione esponenziale) e in dieci quesiti. Circa le difficoltà incontrate un altro studente conferma “La fattibilità della prova che rispecchiava i programmi svolti durante l’anno” ma sottolinea “ la necessità di una buona preparazione”
(Venerdì 20 Giugno 2003, Il Mattino di Caserta).
Il primo problema presentava notevole difficoltà sia nella costruzione geometrica, sia nella parte di calcolo degli elementi richiesti. Più abbordabile è risultato il secondo problema. Anche nel questionario molti dei requisiti richiedevano particolare competenze e un buon livello di conoscenza degli argomenti contenuti nel programma dell’ultimo anno.
Venerdì 20 giugno 2003, Gazzetta del Mezzogiorno
Esami di matematica
Una volta i matematici erano soliti intervenire pubblicamente per esprimere una valutazione sulle prove di maturità scientifica. Quest’anno, come ormai da molti, il silenzio: anche questo un segno dei tempi. Ma una cosa va osservata: il livello della prova non è prova del livello di qualità della nostra scuola.
Chi, come me, ha tenuto i corsi di abilitazione per insegnanti nei licei e i relativi esami (per i quali non siamo ancora stati pagati, nonostante gli anni trascorsi siano almeno tre), sa bene che solo una minoranza (dei professori) è in grado di affrontare con successo i (bellissimi) quesiti proposti. Figuriamoci gli allievi!
(Venerdi’ 27 Giugno 2003 Ledo Stefanini, Mantova )
(dal Corriere della Sera)
REPLICHE
Esami di maturità: i docenti di matematica/1
In relazione alla lettera del professor Ledo Stefanini sull’assenza di commenti alla prova di maturità scientifica da parte dei matematici, mi permetto, in quanto matematico, di osservare un fatto: se davvero tanti insegnanti non sono in grado di risolvere i temi ministeriali, allora abbiamo risolto l’annosa questione della scarsa qualità dei nostri maturandi ! A chi imputare la colpa, se non ai docenti stessi ?
(Lunedì 30 giugno 2003 Simone Secchi, secchi@dm.unipi.it)
(dal Corriere della Sera)
Esami di maturità: i docenti di matematica/2
Il professor Ledo Stefanini afferma, correttamente, che solo una minoranza dei professori è in grado di affrontare con successo i quesiti proposti per la prova di maturità scientifica. D’altra parte però egli ci informa di essere stato docente ed esaminatore ai corsi abilitazione per insegnanti nei licei. E’ utile sapere che per essere ammessi a tali corsi erano sufficienti 360 giorni di insegnamento in una qualsiasi disciplina e che, mediamente ha superato l’esame finale più del 90 per cento dei corsisti, con votazioni quasi sempre ragguardevoli. Mi auguro quindi che agli esami di abilitazione tenuti dal professor Stefanini le cose non siano andate come nel resto d’Italia e che egli abbia saputo selezionare seriamente i componenti della categoria di cui lamenta la scarsa preparazione.
(Giuseppe A. Tronfio – Dipartimento di Matematica – Università della Calabria – Cosenza)
(dal Corriere della Sera)
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