La presenza di Dante nelle prove scritte della maturità. Nei temi di italiano, di matematica e nella (scomparsa) terza prova scritta.
Dante alla maturità non è stato invadente. La sua è stata una presenza discreta. Rinnovata di tanto in tanto. E’ quasi normale ritrovarla nei temi di italiano. Meno in matematica. E, infatti, è limitata a soli due quesiti proposti nelle sessioni suppletive degli indirizzi sperimentali: nel 1999 e nel 2001.
1999. Illustri il candidato il problema classico della quadratura del cerchio, la cui “impossibilità” Dante Alighieri così evoca poeticamente :
Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond’elli indige, (Paradiso, XXXIII, 133-135)
2001. Dire ( motivando la risposta) se è possibile inscrivere in una semicirconferenza un triangolo che non sia rettangolo. Ovvero con i versi di Dante:
se del mezzo cerchio far si puote
triangol sì ch’un retto non avesse. (Paradiso, XIII, 101-102)
Dante si ritrova anche nella terza prova scritta.
Quella che la legge 425/1997 introdusse per la valorizzazione dell’autonomia e che la Buona Scuola ha poi seccamente cancellato per….valorizzare l’autonomia!
Non esiste un catalogo delle terze prove assegnate. Il loro carattere locale ne avrebbe reso particolarmente laboriosa la realizzazione. C’è però il volume Proposte per le terze prove – modelli e materiali per la definizione di prove pluridisciplinari – Franco Angeli, 2000 – che è una preziosa miniera di esempi di come si sarebbe voluto che fosse quella terza prova e che nei fatti non è stata.
Il volume, con prefazione di Benedetto Vertecchi, fu curato dall’Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato del CEDE, il padre serio e sfortunato dell’Invalsi. Il contenuto però fu per lo più il prodotto della scuola reale. E oggi, dopo vent’anni, costituisce una documentazione che merita di essere ripresa come modello di costruzione di prove pluridisciplinari. Ruolo assunto nel frattempo dalla seconda prova scritta.
In quel volume Dante c’è. Le proposte di prove sono da conoscere. Sono tematiche. Si riportano due esempi.
I) La frontiera: limite necessario, sfida possibile.
Descrizione: L’attuale tendenza alla globalizzazione potrebbe far apparire superata l’idea di frontiera, che al contrario appare particolarmente interessante […]: frontiera come limite necessario della conoscenza nei versi di Dante, frontiera da infrangere con la forza della ragione in Lucrezio, frontiera come confine tra dicibile (o conoscibile) e non senso nelle parole di Wittgenstein, frontiera come obiettivo della sfida di una società nuova e coraggiosa nel famoso discorso di J. F. Kennedy. Anche nella matematica il concetto di limite appare strumento fondamentale della ricerca, permettendo di superare la frontiera dell’impossibilità nello studio delle funzioni.
I versi di Dante proposti agli studenti sono:
Matto è chi spera che nostra ragione
possa trascorrer la infinita via
che tiene una sustanza in tre persone,
State contenti, umana gente, al quia;
ché, se potuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria (Purgatorio, III, 34-39)
II) Ordine e Caos
Descrizione: Viviamo in un universo ordinato da una Legge o siamo preda della casualità di eventi caotici? Un problema centrale della riflessione scientifica e umanistica, che abbiamo cercato di ripercorrere attraverso l’analisi di posizioni diversificate: dalla concezione provvidenzialistica di Dante alla denuncia Novecentesca della condizione di caos interiore e politico-sociale dell’individuo, al riconoscimento di un nuovo ordine da parte delle ipotesi scientifiche degli ultimi decenni, testimonianza di una nuova fiducia interpretativa. [Il testo delle due prove]
Nei temi di italiano delle sessioni degli ultimi trentacinque anni ( dal 1985), le presenze si limitano a quattro.
Nel 1995 e nel 1997 sono i temi tradizionali. Nel 2005, Dante è nelle tipologie A che B e nel 2007 è presente nella tipologia A . Ne parla Biagio Scognamiglio in:
Stravaganze sui temi di italiano assegnati nel tempo alla maturità.
Stravaganze
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