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Federico Fellini autore del Periodico di Matematiche

Federico Fellini: il bambino e il suo senso nativo del meraviglioso. La scuola uccide la vita, perpetua la divisione fra mondo fantastico e vita. 

Anche la matematica appartiene al mondo meraviglioso del bambino.

Il numero 4-5/1975 del Periodico di Matematiche rivela al lettore la sorpresa di trovarvi tra gli autori  Federico Fellini. L’articolo è Fellini: scuola, educazione, anticonformismo. In verità Fellini ne è autore in modo indiretto. Sono le sorprese alle quali Bruno de Finetti ha abituato i lettori del Periodico ricorrendo a quelle che ritiene voci nuove non nel senso cronologico o temporale, ma dei contenuti. L’ha già fatto con Federigo Enriques, con Enrico Fermi e Giovanni Vailati. Adesso è la volta di Federico Fellini. Ne seleziona alcune parti dell’intervista che gli ha fatto Alfredo Vinciguerra per la rivista Tuttoscuola. B. de Finetti della rivista fondata  in quello stesso anno 1975 da Vinciguerra, è voce autorevole e membro del comitato scientifico.

Il primo dei passaggi selezionati è il seguente:

«La scuola ha a disposizione un materiale estremamente prezioso che è quello del bambino, con le qualità, le potenzialità infinite che ha un bambino, il suo senso nativo del meraviglioso, ed è in questa direzione che la scuola dovrebbe concentrare tutti i suoi sforzi. Mi pare invece che, ancora una volta, la scuola uccida la vita, perpetui la divisione fra mondo fantastico e vita. Non capisco perché non si debbano sviluppare tutte quelle qualità, fornire tutti quei nutrimenti, con cui il bambino può cominciare intanto ad orientarsi nel proprio mistero. E’ proprio questa tendenza al sogno – intendendo il sogno la realtà . che bisognerebbe invece sviluppare nell’individuo fin dalla prima infanzia.

Ho l’impressione che la scuola di oggi, come del resto quella di ieri, abbia ancora poco a che fare con l’autentica conoscenza della realtà della vita, e quindi con la cultura, intendendo per cultura soprattutto qualcosa che riguarda la conoscenza di se stessi».

B. de Finetti è anticonformista, estasiato dalle voci nuove e  dalla pregnanza dei concetti, affascinato dalla realtà della vita, dal bambino e dal suo senso nativo del meraviglioso e quando lo racconta lo fa sentire.

Per gli altri passaggi selezionati, ecco la pagina del Periodico

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