Commento esame
di Serafina Ippolito Istituto ” E. Fermi” Montesarchio BN
Finalmente! Le seconde prove quest’anno non sono state somministrate ai docenti (” per vedere se le sapevano fare” come uso dire scherzando all’ Ispettore Ambrisi) ma agli studenti. Il testo è stato pensato e ragionato per calibrarlo alle loro reali conoscenze e competenze . I problemi ed i quesiti sono stati alla portata degli studenti che hanno lavorato in proprio, senza quel senso di frustrazione che pervade chi “copia” , ma consapevoli di quel che “andavano facendo” e pertanto soddisfatti e gratificati dalla propria prestazione .Temi fattibili non significa che è stato abbassato il livello della richiesta, mai farlo, ma che erano diversificati, di difficoltà graduale e di risoluzione conosciuta ai più. Noi professori delle Superiori sappiamo quanta ansia ci crea lavorare in una lotta spietata contro il tempo di un anno scolastico che diventa sempre più corto sforzandoci di tenere alto il coinvolgimento e lo spirito educativo che soli possono contribuire ad un insegnamento efficace ed efficiente nella disciplina “più odiata dagli italiani”. Gli studenti quindi quest’anno hanno lavorato bene ma devo fare una considerazione sulle sei ore del compito che sopportano con grande fatica poiché non le hanno mai sperimentate nel corso degli anni scolastici ( i compiti in classe durano al massimo tre ore e i problemi somministrati devono essere necessariamente più semplici o di soluzione più breve, a questo si aggiunge la tensione dell’esame, i tanti fogli di minuta e di bella copia, di calcoli… alla fine sono stremati e non sono riusciti a dare il meglio di sè). Su questo invito a riflettere anche alla luce delle brevi prove universitarie e dei test di ammissione anche nel mondo del lavoro . Bene i riferimenti al ” filo che delimita…” alla “cassetta da riempire di terra …” che non fanno “matematica delle scuole elementari” ma che richiamano agli studenti e ai docenti ( che spesso non se ne sovvengono ) la primitiva funzione applicativa della disciplina; bene i riferimenti ai grandi matematici come de Finetti, come Gaetana Agnesi di qualche anno fa, in tal modo anche la prova scritta dell’ esame di Stato diventa momento di approfondimento culturale che mai più gli studenti dimenticheranno. Non sappiamo come sarà l’esame del prossimo anno ma mi auguro che alla sua ristrutturazione (!?) partecipino i docenti della scuola superiore e gli studenti poiché essi sono gli attori di una commedia che che non può essere recitata da altri anche se la regia, come quest’anno, è ottima.
Serafina Ippolito – Istituto ” E. Fermi” Montesarchio BN
COMMENTS