Lo stile di Galileo Galilei scienziato, letterato, poeta della scienza. La lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi.
Galilei scienziato e letterato
In Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze di Galileo Galilei per il lettore moderno, Codice Edizioni 2021, la prosa originale di Galilei, che risulta non sempre chiara e lineare, viene riscritta da Alessandro De Angelis in linguaggio moderno. Sul valore letterario della prosa di Galilei, esaltata da Italo Calvino, De Angelis non nasconde qualche riserva. Eppure Galilei storicamente non è stato considerato soltanto uno scienziato. È stato riconosciuto anche come letterato. Fanno parte del patrimonio intellettuale di Galilei i classici antichi e i nostri grandi scrittori da Dante fino ai suoi tempi.
Lo stile di Galilei apprezzato da Leopardi
Nella storia della critica è stato apprezzato il suo stile. Giacomo Leopardi nello Zibaldone prende in esame il rapporto fra le parole e le cose nella prosa di Galilei. Riconosce in Galilei scrittore “precisa efficacia e scolpitezza evidente”. Non gli riconosce però “l’eleganza”, pur ammettendo che la sua lingua è di estrema purezza:
“Dovunque è preciso e matematico quivi non è mai elegante, ma sempre purissimo italiano”.
L’apprezzamento desanctisiano dello stile di Galilei
Tocca a Francesco De Sanctis riconoscere la grandezza di Galilei non solo come scienziato, ma anche come letterato. Ravvisa in lui “uno stile tutto cosa e tutto pensiero, scevro di ogni pretensione e di ogni maniera, in quella forma diretta e propria, in che è l’ultima perfezione della prosa”, anche se è uno stile che risente dei modelli convenzionali:
“Avvolto in quel fraseggiare d’uso, frondoso e monotono, trovi concetti nuovi e arditi in una forma pietrificata dall’abitudine, pure eletta, castigata, perspicua, di un perfetto buon gusto”.
Una polemica fra Italo Calvino e Carlo Cassola sulla lingua di Galilei
Nel 1967 sulle colonne del Corriere della sera si accese una polemica su Galilei scrittore documentata in rete da Pietro Greco.
Italo Calvino in uno scambio epistolare con Anna Maria Ortese:
“Il più grande scrittore della letteratura italiana di ogni secolo, Galileo, appena si mette a parlare della luna innalza la sua prosa ad un grado di precisione e di evidenza ed insieme di rarefazione lirica prodigiose”.
Calvino afferma inoltre che “ la lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi”.
Carlo Cassola se ne risente:
“Io credevo che Galilei fosse il più grande scienziato, ma che la palma di massimo scrittore spettasse a Dante”.
Nel rispondere a Cassola su L’approdo letterario, Calvino ribadisce che trova in Galilei “precisione di linguaggio” e “immaginazione scientifico-poetica”. E nelle Lezioni americane riconosce a Galilei il “pensar bene” caratterizzato da “rapidità”, “agilità del ragionamento”, “economia degli argomenti”, “fantasia degli esempi”.
Anche Lucinda Spera ha dato un suo contributo sull’argomento con l’articolo Galileo secondo Foscolo, Leopardi, Calvino (e altri).
Riferimenti
Per Pietro Greco: scienzainrete.it/galileo-secondo-calvino
Per Lucinda Spera: treccani.it/Galileo/Spera.html
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