La storia della matematica ricostruita a partire dalla lista dei grandi matematici.
Tra i libri di storia della matematica I Grandi Matematici di Eric Temple Bell (1883 – 1960) è certamente il più noto al grande pubblico. Fu pubblicato nel 1937. Più volte riedito in tutto il mondo. La prima edizione italiana è del 1966 nella Biblioteca Sansoni- Firenze.
Il libro contiene ventinove capitoli.
I – Introduzione.
E. T. Bell illustra il suo proposito. Far conoscere chi è il matematico. Soddisfare la curiosità di “coloro che desiderano sapere quale specie d’uomini fossero gli scienziati che hanno creato la matematica moderna”. Sono eccentrici, dogmatici, categorici, invidiosi, litigiosi, pervertiti, squilibrati, dall’aspetto trasandato, privi completamento di buon senso? In effetti sono generalmente maschi e “normali” anche se non sono mancati eccessi.
Nella scelta di questi uomini, due sono i criteri che E.T. Bell dichiara di aver seguito: “L’importanza dell’opera loro nella matematica moderna e l’umana attrattiva della loro vita e del loro carattere”.
E.T. Bell fa comprendere che il suo lavoro è concentrato sulla matematica moderna. Delineare in cosa essa consista e chi sono gli uomini che l’hanno costruita. Il suo è un lavoro storico. Una storia che si sviluppa passando da un personaggio all’altro. Come un filo di Arianna che si dipana legando in successione cronologica quei grandi matematici e conferendo continuità storica alla narrazione. Un analogo di quanto avviene per la costruzione del continuo dei numeri reali a partire dal discreto dei numeri naturali.
I titoli dei successivi ventotto capitoli insieme alla descrizione dei loro contenuti sono essi stessi un’opera d’arte. Una novità nella letteratura matematica per l’efficacia delle sintesi, la bellezza delle espressioni, la ricchezza di significato. Un indice di pari interesse si ritroverà in Matematica e Immaginazione di Kasner e Newman.
II – Spiriti moderni in cervelli antichi. Zenone (5° sec. a. C.), Eudosso (408 – 355 a. C.), Archimede (287? – 212 a. C.).
Il capitolo menziona anche Pitagora: grande mistico e più grande matematico. E non tralascia di citare Euclide e Apollonio ma per parlarne a tempo debito, svincolati dall’ordine storico. Ne parla nel contesto in cui la loro importanza risalta di più: il periodo delle coniche e la nascita della geometria non euclidea. Per il resto il capitolo è l’apoteosi di Archimede: il perfetto modello da museo popolare di un grande matematico. Archimede, l’aristocratico e il più grande scienziato dell’antichità.
III – Gentiluomo, soldato e matematico. Descartes (1596 – 1650 )
Dopo il breve interludio dei “grandi greci” inizia subito la presentazione della matematica moderna. D’altronde è il 1937 e sono giusto tre secoli dall’avvenimento che segna l’inizio della matematica moderna: Cartesio dà alle stampe la Geometrie.
Ecco, nell’indice, i titoli dei primi paragrafi: Il buon vecchio tempo. Un filosofo precoce ma non impertinente. Grandi vantaggi dell’indugiarsi a letto. Dubbi fortificanti. Pace nella guerra. Convertito da un incubo. […] Eppoi “Rivelazione della geometria analitica” quella che Kasner e Newman chiameranno la musica da camera della matematica.
IV – Il re dei dilettanti. Fermat (1601 – 1665 )
Il più grande matematico del decimosettimo secolo.[…] La matematica è la sua ricreazione. La sua sferzata al calcolo. […] L’infinita discesa.
V – Grandezza e miseria dell’uomo. Pascal (1623 – 1662 )
VI – Sulla riva. Newton (1642 – 1727)
Newton: «Ignoro come il mondo mi consideri; in quanto a me, io mi faccio l’effetto di un ragazzo intento a giocare sulla riva del mare, che si diverte a trovare ogni tanto una pietra più liscia o una conchiglia più graziosa delle altre, mentre il grande oceano della verità si stende davanti a lui senza che egli lo conosca».
VII – Maestro in tutte le arti. Leibniz (1646 – 1716)
Leibniz «si può battezzarlo, senza esagerazione, “genio universale”, mentre non potremmo farlo per Newton, suo rivale in matematica e molto superiore a lui in filosofia naturale».
Come diplomatico e uomo di stato, Leibniz fu il migliore. La conclusione del “ritratto”: « Non c’è al mondo che una professione più antica di quella del diplomatico, e finché essa non sia diventata rispettabile, sarebbe prematuro il rimproverare ad un uomo di scegliere la diplomazia come mezzo di sussistenza».
VIII – Natura o educazione? I Bernoulli, sec. XVII e XVIII)
Otto matematici in tre generazioni. Evidenza dell’ereditarietà. Il calcolo delle variazioni.
IX – L’Analisi incarnata. Eulero (1707 – 1783)
Il matematico più prolifico a memoria d’uomo. Rapito dalla teologia. […] Maestro e ispiratore di maestri per un secolo.
X – Un’alta piramide. Lagrange ( 1736 – 1813)
XI – Da contadino a snob. Laplace (1749 – 1827)
XII – Amici di un imperatore. Monge (1746 – 1818), Fourier (1768 – 1830)
XIII – Le jour de gloire. Poncelet (1788 – 1867)
XIV – Il re dei matematici. Gauss (1777 – 1855)
XV – Matematica e mulini a vento. Cauchy (1789 – 1857)
XVI – Il Copernico della Geometria. Lobatchewsky (1793 – 1856)
XVII – Genio e povertà. Abel (1802 – 1829)
La Norvegia nel 1802. Brutalità scolastica. […] Gentilezza francese e cordialità tedesca. […] Lavoro per mezzo migliaia d’anni. L’incoronazione di un cadavere.
XVIII – Il grande Algorista. Jacobi ( 1804 – 1829)
Galvanoplastica contro matematica. […]Un’oca tra le volpi. Tempi duri. [….] Il rimprovero di Fourier, replica di Jacobi.
Carlo Gustavo Giacobbe Jacobi dopo la laurea comiciò ad insegnare:
Fin dalle prime lezioni, fu chiaro che Jacobi era professore nato; in seguito, quando cominciò a sviluppare le sue udee personali con una meravigliosa rapidità, divenne il professore di matematica più ascolato del suo temp.
XIX – Una tragedia in Irlanda- Hamilton (1805 – 1865)
XX – Genio e Imbecillità. Galois (1811- 1832)
XXI – I gemelli degli invarianti. Sylvester (1814 – 1897) e Cayley (1821 – 1895)
XXII – Maestro e Scolara. Weierstrass ( 1815 – 1897) e Sonja Kowalewsky (1850 – 1891)
XXIII – Completa indipendenza. Boole (1815 – 1864)
XXIV – L’uomo, non il metodo. Hermite (1822 – 1901)
XXV – Lo scettico. Kronecker (1823 – 1891)
XXVI – Anima Candida. Riemann ( 1826 – 1866)
XXVII – L’Aritmetica al secondo posto. Kummer (1810 – 1893) e Dedekind (1831 – 1916)
XXVIII – L’ultimo scienziato universale. Poincaré (1854 – 1912)
XXIX – Paradiso perduto? Cantor ( 1845 – 1918)
La lista dei grandi matematici dei quali E.T. Bell ha raccontato vita e opere ( molti altri però sono citati).
- Pitagora(569? – 500? a.C.)
- Zenone ( 495 – 435 a. C)
- Eudosso (408 -355 a. C)
- Euclide ( verso il 295 a. C)
- Archimede ( 287 -212 a. C)
- R Descartes ( 1596 – 1650)
- Fermat ( 1601 -1665)
- Pascal ( 1623 – 1662)
- Newton ( 1642 – 1727)
- Leibniz ( 1646 – 1716)
- Bernoulli Jacques ( 1654 – 1705) e Jean ( 1667 – 1748)
- Eulero ( 1707 -1783)
- Lagrange ( 1736 -1813)
- Laplace ( 1749 -1827)
- Monge ( 1746 – 1818) e Fourier ( 1768 – 1830)
- Poncelet ( 1788 -1867)
- Gauss ( 1777 – 1855)
- Cauchy (1789 -1857)
- Lobatchewsky ( 1793 – 1856)
- Abel ( 1802 – 1829)
- Jacobi ( 1802 – 1829)
- Hamilton ( 1805 – 1865)
- Galois ( 1811 – 1832)
- Sylvester ( 1814 – 1897)
- Cayley ( 1821 – 1895)
- Weiertrass ( 1815 – 1897)
- Sonia Kowalesky ( 1850 – 1891) : unica donna citata,
- Boole ( 1815 – 1864)
- Hermite ( 1822 -1901)
- Kronecker (1823 – 1891)
- Riemann ( 1826 -1866)
- Kummer ( 1810 – 1893)
- Dedekind ( 1831 -1916)
- Poincarè ( 1854 – 1912)
- Cantor ( 1854 -1918)
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