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Il lavoro nascosto nella didattica a distanza

Quanto lavoro nascosto nell’autentica didattica a distanza. Ma i docenti lo sanno bene. L’esempio di Alberta Schettino.

Si fa un gran parlare di didattica a distanza. Al gran parlare non corrisponde però un serio intento conoscitivo. Così l’espressione rischia di restare un mero flatus vocis. Occorre invece conoscere l’impegno profuso dai docenti per realizzarla. Altrimenti, senza il necessario scandaglio, si resta solo in superficie.

Ecco un’occasione per render conto della notevole entità di lavoro nascosto in una seria realizzazione di distance teaching.

La fornisce Alberta Schettino. Mette a disposizione alcuni testi delle sue prove per l’utenza remota, griglia di valutazione dei relativi elaborati svolti, esempi di correzione. Durante il periodo di lockdown ha corretto ben 348 elaborati con analoga modalità.

Insegna matematica in un istituto nautico della riviera ligure,  ma il suo impegno scientifico e didattico è ben noto e apprezzato anche al di là dei confini territoriali di servizio. Nell’attività d’insegnamento a distanza ha messo in campo il suo patrimonio di conoscenze e di esperienze.

Il materiale che con cura, senza risparmio di tempo e di energie, ha preparato e utilizzato, non l’ha delusa. E tanto meno ha lasciato digiuni gli studenti, Anzi!  Mai come quest’anno – ha scritto –  i miei studenti hanno imparato a calcolare limiti e ad integrare. Su questo dovrò molto riflettere (su quali siano stati gli errori nella mia didattica in presenza, se questa è stata più efficace).

Quei materiali si prestano a una ulteriore funzione.

Fanno comprendere quali siano gli elementi di una didattica a distanza correttamente intesa. Quanto sia necessario precisare ciò che ci si propone di raggiungere, corredandolo delle più opportune indicazioni per uno studio autonomo. Quale lavoro ciò comporti e quale impegno richiedano l’ideazione di una prova da somministrare, l’allestimento di un idoneo strumento di valutazione e il fornire agli studenti il necessario feedback.

In definitiva, dall’esperienza documentata di Alberta Schettino dovrebbe risultare chiaro che esistono almeno due accezioni dell’espressione didattica a distanza. Una è, impropriamente, riferita alla mera spettacolarità delle piattaforme informatiche e televisive, che   restano improduttive per assenza di verifica delle eventuali ricadute formative. L’altra, quella autentica, coinvolge invece lo studente nella sua identità e storia e lo impegna nel compito di fornire continue prove di quanto appreso.

Nel caso della matematica questo coinvolgimento è richiesto con notevole intensità e ben traspare dal lavoro di Alberta Schettino. Un lavoro che è solo esemplificativo di quanto ha fatto la gran parte dei docenti e che va riconosciuto al pari di quanto avvenuto per l’impegno anti-covid di altre categorie benemerite.

Il lavoro nascosto nella didattica a distanza. I documenti:

Verifica 1
La griglia 1
Correzione 1
Correzione 2
Verifica 2

 

 

 

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