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L’imperativo: rivedere i Qdr. In particolare una Fisica meno ampia

Esami di Stato: gli studenti hanno scelto il primo problema che iniziava con la parte matematica

Cosa si può dire sul tanto temuto scritto di matematica e fisica dell’ultimo Esame di Stato?

Sicuramente che con una media preparazione nelle due materie si poteva raggiungere un risultato discreto. Ovviamente, se gli argomenti riguardanti il compito erano stati affrontati durante l’anno e scegliendo in modo opportuno fra quesiti e problemi proposti.

Riferendomi alle Commissioni del Liceo scientifico in cui insegno,

posso affermare che quasi il 100% degli studenti ha scelto il primo problema che iniziava con la parte matematica. Il primo punto richiedeva una dimostrazione che non era affatto scontata. Nel complesso, però, il compito è sembrato più accessibile anche nel terzo e quarto quesito riguardanti la circuitazione e la corrente alternata.

Il secondo problema è stato scartato perché, normalmente, gli esercizi di fisica appaiono più ostici. In questo problema inoltre si affrontava l’argomento della corrente di spostamento. Un argomento che, in genere, non si approfondisce più di tanto, per dar spazio al resto del programma di per sé molto vasto, per le ore curricolari a disposizione.

I quesiti più scelti sono stati il primo, quello di geometria analitica nello spazio e quello di ottimizzazione, mentre per gli altri non c’è stata una vera e propria preferenza.

Mi auguro che si continui il prossimo anno, e per qualche anno ancora, con una prova mista di matematica e fisica,

per dare il tempo ai docenti di adeguare la programmazione di fisica, a partire dal primo anno di liceo ed eventualmente privilegiare e approfondire alcuni argomenti e scartarne altri.

Auspico a tal proposito che ci sia un confronto sereno e costruttivo tra docenti e ispettori del MIUR, come ai tempi dell’Indagine Nazionale, affinchè vengano rivisti i Qdr per la preparazione alla seconda prova, per chiarire ciò che è utile da studiare e approfondire e vedere quali argomenti invece andrebbero eliminati.

In altre parole, sarebbe meglio lavorare su un programma di fisica meno vasto

e quindi in modo migliore e più proficuo. Anche perchè le ore di studio in classe non sono quelle che risultano sulla carta, ma vengono spesso sostituite da ore dedicate a progetti.  Il quadro orario della fisica risulta così penalizzato rispetto a quello delle altre materie che presentano lo scritto nella seconda prova.

 

Autore

  • Serenella Iacino

    Serenella Iacino è docente di Matematica e Fisica al liceo scientifico “Newton” di Roma. Appassionata di musica e esperta pianista è autrice di articoli sul rapporto matematica-musica. E' consigliere nazionale della Mathesis.

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