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La giornata mondiale del libro

Magia della scrittura e potere del libro. La giornata mondiale del libro, una data da segnare: il libro va incontro ai lettori.

Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.
Ennio Flaiano

Johannes Gutenberg (1394-1468)

Una data da segnare ogni giorno in agenda

Non lasciamo che una data importante sia trascorsa senza destare risonanze. 23 aprile 2021. Dal 1995 in poi ogni 23 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Libro. È stata l’UNESCO a deciderlo. Fu un 23 aprile che insigni scrittori vennero al mondo o se ne accomiatarono.

Lo scarso numero di lettori disinteressati

Quest’anno è proprio il libro a tenerci in ansia per la sua sorte, che è anche la sorte della civiltà umana. Rinascita o declino? I dati ISTAT non sono incoraggianti.  Nei tempi più recenti  a partire dall’età di 6 anni la percentuale di lettori che leggono solo perché costretti a farlo è prevalente.

Il destino del libro come destino della civiltà

Nella storia della scrittura la nascita del libro è un evento straordinario. Evento venuto incontro in forma quanto mai efficace al bisogno di comunicare proprio degli esseri umani. Inventata dai Sumeri nell’antica Mesopotamia, affidata nel tempo a diversi supporti, la scrittura si è diffusa con maggiore efficacia tramite il libro a stampa grazie a Johannes Gutenberg. Circondati da libri, siamo ormai assuefatti a saperli esistenti. È per noi qualcosa di così normale che dimentichiamo quasi la gratitudine dovuta al tipografo di Magonza.

Il libro va incontro ai lettori

Se il lettore non va al libro, il libro cerca il lettore. Accade infatti che in certe realtà aziendali siano organizzati club di lettura per i lavoratori (Book Club). E accade anche che ci sia chi prende l’iniziativa di girare in bicicletta per consegnare libri a domicilio, senza attendere che i clienti si rechino in libreria. Sono libri a stampa, non libri digitali né audiolibri. Al libro a stampa è dovuto il rispetto che spetta a un antenato storico capace di rivivere per sempre. L’esperienza di sfogliarlo pagina dopo pagina diviene una componente dell’io. Ha scritto Fabrizio Caramagna:

“In un libro ci sono cose che in un ebook non ci saranno mai. Risa scritte a matita, fiori secchi tra le pagine, biglietti del treno dimenticati, orecchiette sui bordi consumati, righe inumidite dalle lacrime, odore di tempo e di carta, e quei solchi spessi sotto certe parole che, a guardarli bene, non sono sottolineature, ma graffi della nostra anima”.

Il libro a scuola

Non mancano scuole in cui la promozione della lettura ha il posto di riguardo che le compete. Però nell’emergenza pandemica si è verificato uno strano fenomeno. La parola libro è quasi del tutto scomparsa. Statisticamente le sue occorrenze scritte e orali nel dibattito scolastico risultano irrisorie. Si è accesa la discussione sulla didattica a distanza o in presenza. Le modalità della didattica a distanza sono state relegate nell’ambito virtuale. E il libro a stampa? In fondo anche il libro è un mezzo per imparare a distanza. Per gli studenti ci sono i libri di testo e oltre ai libri di testo ci sono i cosiddetti  libri di lettura. Ci saremmo aspettati che gli studenti fossero esortati a studiare sui libri e a dimostrare senza sotterfugi di averne tratto profitto. Scorretto e controproducente far bendare gli occhi agli studenti a distanza. Assurdo immaginare di chiedere agli studenti di farsi interrogare e rispondere a distanza ad occhi chiusi, come incredibilmente ha ipotizzato uno studioso del calibro di Filippo Maria Pontani.

Agli studenti in regime di didattica a distanza bisognava far capire che il libro serve per studiare e non come escamotage.

La magia della scrittura

Il libro è un grimaldello che forza la porta dell’inciviltà e rende liberi.  Lo ribadisce il dissidente turco Ahmet Altan in Non rivedrò più il mondo edito da Solferino nel 2018:

“Potete mettermi in carcere, ma non potete tenermi in carcere. Perché, come tutti gli scrittori, faccio una magia. Passo attraverso i muri”.

L’auspicio è che i nostri studenti grazie ai libri sappiano andare oltre ogni barriera mentale. Aggiungo che questo esercizio di libertà non è consentito dalle raccolte di test, indegne di assurgere alla dignità di libri. Non sono strumenti di crescita. Non aiutano a mettere ordine nella famosa biblioteca immaginata da Jorge Louis Borges. L’impresa culturale dell’umanità consiste proprio nel continuo impegno a mettere ordine nella confusione babelica.

Il potere dei libri

Così si è espresso il Direttore Generale dell’UNESCO:

“The power of books must be fully harnessed. We must ensure their access so that everyone can take refuge in reading, and by doing so, be able to dream, learn and reflect”.

Qualche approfondimento

 

Autore

  • Biagio Scognamiglio

    Biagio Scognamiglio (Messina 1943). Allievo di Salvatore Battaglia e Vittorio Russo. Già docente di Latino e Greco e Italiano e Latino nei Licei, poi Dirigente Superiore per i Servizi Ispettivi del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Ha pubblicato fra l’altro L’Ispettore. Problemi di cambiamento e verifica dell’attività educativa.

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