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La lettera di Gustave Flaubert alla sorella Caroline

Gustave Flaubert (1821 – 1880)

La Matematica e le donne. Gustave Flaubert scherza con la sorella Caroline appassionata di matematica.

A Caroline Flaubert la matematica piaceva. Il fratello Gustave  in una lettera del 1843 la prende in giro per questa sua passione ritenuta, allora, così poco adatta all’indole femminile. Una lettera che Edward Kasner e James Newman hanno avuto il merito di aver fatto conoscere al grande pubblico e in particolare ai matematici. Il brano si trova infatti riprodotto in Matematica e Immaginazione, il libro che è tra i più noti e letti della letteratura divulgativa  a livello internazionale, malgrado gli ottant’anni dalla pubblicazione.

Nella letteratura, lo spirito canzonatorio dell’autore di Madame Bovary verso la sorella “matematica”, non è nuovo. Si ritrova anche in Giacomo Leopardi. Il poeta di Recanati, nella Storia dell’Astronomia, ricorda le due sorelle di Eustachio Manfredi che, in modo così contrario alla natura del loro sesso, avevano spesso aiutato il fratello nell’eseguire lunghi e noiosi calcoli matematici.

Ecco il testo tratto dalla lettera di Gustave Flaubert alla sorella Caroline:

«Poichè state studiando la geometria e la trigonometria vi sottoporrò un problema:

Un piroscafo salpa l’Oceano. Esso lascia Boston con un carico di lana. Stazza 200 tonnellate, è diretto a Le Havre. L’albero maestro è rotto, il ragazzo della cabina sta sul ponte, vi sono 12 passeggeri a bordo. Il vento soffia da Est-Nord-Est, l’orologio segna le tre e un quarto pomeridiane. E’ il mese di maggio. Qual è l’età del capitano

«Flaubert, – scrivono Kasner e Newman – non soltanto intendeva canzonare, ma intendeva lanciare l’

L’età del capitano (1985)

accusa comune alla vasta e rispettabile compagnia degli “incapaci per enigmi” che gli enigmi producono confusione con il sovraccarico di parole superflue»

Al di là delle intenzioni, il problema posto da Flaubert nella lettera alla sorella è rimasto esemplare nella pedagogia della matematica. Ad esso ha dedicato pagine molto interessanti la pedagogista matematica Stella Baruk. 

«Ho sempre pensato che la mancata comprensione del senso fosse la causa prima dell’insuccesso in Matematica. Questa idea è diventata per me una certezza quando, all’inizio degli anni ’80, ho esaminato i risultati di una ricerca svolta da un équipe dell’IREM, che aveva posto agli alunni delle elementari problemi deliberatamente privi di senso comune: su una nave ci sono 26 persone e 10 capre; qual è l’età del capitano? E i bambini rispondevano: 36 anni! Oppure, sempre senza batter ciglio, davano una risposta numerica che combinava (in diversi modi) i numeri presenti nella domanda! L’episodio – altro che barzelletta! – mi ha talmente colpito che L’âge du capitaine è diventato il titolo del mio libro».

Autore

  • Emilio Ambrisi

    Laureato in matematica, docente, preside (dal 1983) e ispettore ministeriale (dal 1991). Dal 2004 al 2015 responsabile, per il settore della matematica e della fisica, della Struttura Tecnica del Ministero dell'Istruzione. Dal 1980 Segretario Nazionale della Mathesis e, successivamente, Vice-Presidente. Dal 2009 al 2019 Presidente Nazionale e direttore del Periodico di Matematiche.

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