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La Matematica oltre le discipline

La Matematica oltre le discipline: cultura, vita e società

Giano Bifronte, mito della matematica che guarda ovunque

Mathematics is everywhere”. È il tema della Giornata  internazionale della Matematica, proclamata dall’UNESCO, per il 14 marzo 2020. Per tale occasione, la  sezione di Roma della Mathesis organizza  un convegno dedicato  a “Matematica, cultura, vita e società”, in un’ottica di continuità, peraltro, col tema dell’ultimo  Congresso Nazionale : “La Matematica oltre le discipline” (Matera  24-25-26  ottobre 2019).

Questi gli interventi in programma:

  • Sergio Savarino, Il Labirinto-Forma, metafora e icona culturale
  • Giuliano Spirito, Incontri fra Matematica e Letteratura
  • Serenella Iacino, Bach: Musica e Matematica
  • Silvio Hénin,  Intelligenza Artificiale, dal mito alla realtà, al nuovo mito.

Nell’attuale panorama scolastico, l’approccio interdisciplinare, presente  nelle prove scritte e orali degli Esami di Stato, risponde soprattutto all’esigenza di  un sapere unitario che sappia integrare e fare  interagire le competenze specifiche.

Osserviamo  però che si ritorna a parlare di insegnamento interdisciplinare ogniqualvolta si sente l’esigenza di un rinnovamento didattico, di fronte a realtà scolastiche divenute  più complesse,  cercando elementi strutturali comuni alle varie discipline e accompagnando lo studente, attraverso opportuni stimoli culturali ed emotivi, in un  percorso di formazione completo, flessibile, che lo renda consapevole di ciò che sa e vuole o deve fare..

Si rende necessaria, pertanto, al di là del confronto con gli obiettivi d’apprendimento delle altre  discipline, una riflessione sui vari aspetti del pensiero matematico, sulla sua stessa natura , sul  ruolo  che assume nella  cultura, nella vita e nella società.

Mi piace ricordare quanto avverte Ennio De Giorgi  ( Il valore sapienziale della matematica, 1995);

Spesso si legge sulla stampa che la matematizzazione rischia di banalizzare l’Universo , riducendo fatti qualitativi a fatti quantitativi; invece mi pare che la ricerca matematica , cercando di esplicitare le relazioni esistenti tra gli oggetti dell’Universo, ne riconosce in primo luogo  le proprietà qualitative. Penso che questi fatti  debbano essere ricordati ai nostri studenti di facoltà di tipo applicativo che potranno trarre beneficio dalla matematica solo tenendo conto di questi caratteri, non banali, di una disciplina  che non è una macchina da utilizzare ciecamente ma un interlocutore ideale  con cui confrontare costantemente la nostra visione dei fatti e dei problemi”

Non è difficile scoprire la presenza di questo interlocutore ideale anche nelle altre espressioni del nostro intelletto e della nostra creatività.

La matematica ci fa comprendere il significato  autentico di alcuni miti o icone culturali. Fornisce obiettività e serenità di giudizio al saggista. Presta il suo rigore deduttivo agli enigmi polizieschi. Supporta con la sua logica sottile l’ironia dell’umorista, per non parlare della musica che, secondo Leibniz , è:

“l’esercizio matematico nascosto di una mente che calcola inconsciamente”da Epistolae ad diversos, lettera 154 a Goldbuch, 1712

E , infine ,  mentre di fronte   al rapido sviluppo delle  tecnologie informatiche cerchiamo la risposta ad alcuni  interrogativi,  quali:

  • i vari dispositivi “intelligenti” fino a che punto sono “intelligenti”?
  • possiamo capire la nostra mente o il nostro cervello?
  • l’intelligenza artificiale si sostituirà a quella dell’uomo?

la matematica suggerisce altre  domande che ci riportano ai fondamenti dei sistemi assiomatici :

  • dove ci porta la logica con le sue regole di inferenza?
  • che relazione esiste tra verità e computabilità?
  • la matematica potrà ridursi ad un puro e semplice gioco di deduzione al computer?

Sembra in definitiva che le occasioni di incontro tra la Matematica e le altre discipline siano inevitabili,  e che  il pensiero matematico debba confrontarsi con altri   aspetti quali l’attenzione alla comunicazione verbale e all’interpretazione dei testi, il coinvolgimento emotivo, le problematiche etico-sociali.

Sicuramente tutto questo non sfugge ai docenti  nell’orientare gli studenti nella preparazione al colloquio orale e anche alla prima prova scritta degli Esami di Stato.

È possibile prospettare  anche una seconda prova per i licei scientifici in cui alle competenze specifiche delle discipline di indirizzo si affianchino quelle tipiche dell’area umanistica?

Di questo si è già parlato su Matmedia e spero  se ne possa parlare ancora.

 

Autore

  • Adriana Lanza

    Laureata in matematica, all'Università “La Sapienza” di Roma. Vincitrice di concorso a cattedra per la classe matematica e fisica, ha  insegnato a Roma nel liceo scientifico “Cavour” e ha collaborato con la S.S.I.S del Lazio in qualità di insegnante accogliente per i tirocinanti. In pensione dal 2009, ha partecipato al progetto del MIUR “La prova scritta di Matematica degli esami di Stato nei Licei Scientifici: contenuti e valutazione”. Collabora alle attività di formazione della Mathesis.

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