- Il testo della prova
- Le istruzioni per correggerla
- Le soluzioni proposte dagli autori della simulazione:
- il documento della lista cabrinews
- la lettera della Mathesis al Ministro
La “prova simulata” è stata pubblicata il 25 febbraio di primo mattino. Con essa sembra che il MIUR manifesti di assumere le funzioni di guida pedagogica per i licei scientifici del Paese, che voglia dirigere la progettazione didattica dei docenti, scandirne i passi, fornire le prove di verifica intermedie, uguali per tutti (veramente una bella novità!) e dire a tutti come assegnare i voti. A qualcuno, l’esplicazione di una tale complessa funzione, potrebbe apparire la negazione di tutti i principi normativi promulgati e messi in atto in questi più di tre lustri di scuola dell’autonomia. Ma è la direzione Generale degli Ordinamenti del MIUR a farlo quindi deve essere così. Chi può saperne di più, in fatto di norme e di interpretazione di norme, della Direzione Generale a ciò preposta? E c’è di più. Il MIUR sa, finalmente, cosa si deve insegnare e sa come si deve insegnare, sa cosa si deve chiedere in sede d’esame e sa come si deve chiedere. Sarà dunque il MIUR il vero riferimento del come formulare le prove, della forma linguistica, della organizzazione logica e di contesto che devono avere. Ecco dunque le “prove simulate” del 25; sono solo un primo esempio, un altro è atteso per il 22 aprile ma tutti dovrebbero aver compreso che servono a indirizzare, docenti e studenti, a perseguire le mete di competenze più giuste, più coerenti con la nuova cultura che le ha partorite, con la nuova matematica maturata nella direzione generale e con le Indicazioni Nazionali che, per essere così mal scritte, solo la Direzione Generale pare che abbia ben interpretato e capito.
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