Donne, matematica e scuola. Le donne della Mathesis, il loro contributo alla matematica e alla didattica della matematica.
Giuseppina Biggioggero ( Melegnano (Mi), 8 agosto 1894 – Milano, 24 ottobre 1977). Da un modesto ambiente di provincia al Politecnico di Milano.
Nell’anno della sua scomparsa il quindicinale “Il melegnanese” ha dedicato a Giuseppina Biggioggero un lungo articolo per ricordarne le doti culturali, professionali e umane che le hanno consentito di affermarsi nel campo della ricerca e dell’insegnamento, ma anche di lasciare un sincero e grato ricordo da parte dei concittadini.
L’autore dell’articolo cita all’inizio le parole di Cicerone, secondo il quale non è necessaria l’arte retorica quando è sufficiente essere veritieri.
La biografia della Biggioggero può sembrare, in verità, intrisa di retorica, mentre è solo uno specchio dei tempi, delle difficoltà delle classi meno ambienti, spesso superate grazie alle virtù individuali ma anche ai valori di rettitudine e di solidarietà, laddove venivano coltivati.
Giuseppina, come tante atre bambine del suo ceto sociale era destinata a lasciare la scuola dopo l’istruzione elementare.
Avrebbe aiutato la mamma nelle faccende domestiche e nella cura dei fratellini o, addirittura, avrebbe trovato un inserimento precoce nel mondo del lavoro. Le sue spiccate attitudini allo studio, specialmente della matematica, non sfuggirono però ad una maestra e ad un maestro che si prodigarono per convincere la famiglia a farle continuare gli studi, almeno per ottenere il diploma di maestra. Di fronte alle oggettive difficoltà economiche, i due maestri non esitarono a trovare un benefattore che si fece carico di provvedere agli studi di Giuseppina, nonché alla sua sistemazione, in un convitto, a Lodi.
L’ing. Clatéo Castellini, industriale tessile di Melegnano, figlio di un eroe garibaldino e nota figura di filantropo, fu ben felice di aiutare la famiglia Biggioggero, anche per la stima personale che nutriva nei confronti di papà Biagio, modesto tintore che aveva avuto dei riconoscimenti dal Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere per alcune piccole invenzioni e per le sue doti di compositore e cultore della musica.
Giuseppina conseguì il diploma di maestra nel 1912 e si dedicò subito all’insegnamento elementare.
Nel frattempo, riuscì a conseguire, da privatista, la licenza fisico-matematica che le consentì l’accesso alle facoltà scientifiche.
A questo punto Giuseppina scelse coraggiosamente di lasciare il posto fisso di insegnante elementare per dedicarsi agli studi scientifici a lei più congeniali, conciliando però studio e lavoro mediante lezioni private e brevi supplenze.
Dopo aver frequentato il biennio di Ingegneria al Politecnico di Milano, si iscrisse alla facoltà di matematica di Pavia per dedicarsi alla sua vera passione, la matematica pura.
Si laureò nel 1921 discutendo una tesi di Geometria superiore con Luigi Brusotti e ottenendo pieni riconoscimenti, tra cui due premi intitolati rispettivamente al matematico pavese Antonio Bordoni e al matematico napoletano Ruggero Torelli.
In un’edizione del 1979 del “Melegnanese”, il marito di Giuseppina, l’ingegnere Arnaldo Masotti, narra la storia di questi due premi e dà alcune notizie inedite su un carteggio tra Giuseppina e Gabriele Torelli, padre di Ruggero.
Nello stesso ateneo di Pavia, Giuseppina iniziò la sua carriera di docente universitaria e ricercatrice come assistente di Francesco Gerbaldi e Luigi Berzolari.
Con quest’ultimo si trasferì, nel 1924, al Politecnico di Milano, dove vinse la cattedra di Geometria analitica nel 1948 e insegnò fino al suo collocamento a riposo, nel 1969.
Quando nel 1927 all’Università d Milano fu istituito il dipartimento di matematica, ebbe l’ incarico di alcuni corsi di Geometria proiettiva e di Geometria superiore, nonché l’invito ad alcuni cicli di conferenze.
Il sodalizio con i “maestri” dell’Ateneo pavese non si interruppe ma continuò con la collaborazione all’Enciclopedia delle matematiche elementari (Hoepli-1929-1951) a cura di Luigi Berzolari, Giulio Vivanti e Duilio Gigli. Sono firmati dalla Biggioggero due ricchi lavori monografici: “Geometria del triangolo “ e “Geometria del tetraedro ( Vol.II, Parte I). Anche Luigi Brusotti collaborò alla stessa Enciclopedia con il capitolo “Questioni didattiche “ (Vol. III-Parte II).
L’incontro con Chisini e con Enriques
A Milano Giuseppina divenne collaboratrice di Oscar Chisini, con il quale scrisse alcuni testi universitari e dal quale fu avviata nel campo della ricerca in Geometria algebrica nonché avvicinata al pensiero di Federigo Enriques.
In particolare, cominciò ad interessarsi agli aspetti storici della matematica, interesse che coltivò più tardi, negli anni ’60 , con un lavoro su Luca Pacioli e la revisione dell’Elogio storico di Donna Maria Gaetana Agnesi scritto nel 1799 dal melegnanese Antonio Francesco Frisi.
I risultati più significativi da lei ottenuti nel campo della geometria algebrica, riguardanti la costruzione dei piani tripli e quadrupli a partire dalla loro curva di diramazione, rimandano alle prime questioni affrontate dalla scuola di Federigo Enriques e al monumentale lavoro di classificazione delle superficie algebriche .
Giuseppina Biggioggero si interessò anche di geometria integrale metrica, in cui generalizzò classici risultati di Crofton, Lebesgue e Santalò.
Con Enriques collaborò nella redazione dell’Enciclopedia italiana curandone alcune voci e accettando l’incarico di revisione e di presentazione dei primi sedici volumi, relativamente alla sezione di matematica.
Non poteva mancare la partecipazione alle attività della Mathesis e la collaborazione al Periodico di Matematiche, diretto da Enriques.
Anche se l’iscrizione all’Associazione vera e propria arriverà più tardi, il nome di Giuseppina Biggioggero compare già in alcuni numeri del 1922 nei verbali delle riunioni ( “adunanze”) della Mathesis di Pavia, presiedute da Berzolari. In queste sedute si apre un dibattito intorno al decreto ministeriale sulle lauree miste in Matematica e Fisica, istituite nell’anno precedente dall’on. Orso Mario Corbino.
In modo più generale si discute sulla formazione degli insegnanti di matematica e fisica e dell’opportunità o meno di abbinare i due insegnamenti.
La Geometria algebrica e i triangoli eroniani
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