La funzione ispettiva in Italia: le prime pagine della parte teorica. Parte seconda del libro, L’Ispettore di Biagio Scognamiglio.

Giosuè Carducci (1835-1907)
Le pagine 142 – 163
Il compito di inspicere: annotazioni etimologiche e semantiche. Gli «ispettori degli studi» nell’accezione di Ugo Foscolo: «Tre sono gli obblighi degli ispettori: 1) rispondere alle consulte del Ministro; 2) mantenere in vigore le leggi e i metodi degli studi, 3) sorvegliare la disciplina delle università, dei licei e dei collegi» e la «titolarità ispettorale» di Giosuè Carducci. Il carattere autoritativo dell’ispezione, il lavoro dell’ispettore nella paraletteratura poliziesca e Federico Fellini che vede Bettino Craxi come un ispettore.
L’«interpretare con tormento» e gli uomini di cui ancora, e soprattutto oggi, si avrebbe bisogno.
L’Ispettore – si dirà – non è avvocato, non è giudice». Egli però non può ignorare come anche con riguardo all’esercizio della discrezionalità amministrativa sorga negli individui e nei gruppi sociali «l’ansia mai appagata di una riduzione o trasformazione del margine della libertà riconosciuta all’amministrazione». Di simili uomini, protesi a «interpretare» con tormento, piuttosto che ad applicare meccanicamente, la regola, c’è bisogno, se non si vuole che un disumano potere continui a governare il mondo, e, quel che è più grave, il mondo della realtà educativa ovvero della speranza nel futuro.Biagio Scognamiglio, L’Ispettore, Sangermano Edizioni 1986
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