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L’Ispettore, quarta puntata

La funzione ispettiva nella scuola di ieri, oggi, domani. La quarta puntata del libro L’Ispettore di Biagio Scognamiglio.

L’Ispettore, quarta puntata: le pagine 74 – 93

L’inquadramento storico: gli anni ’60. Le premesse per un rinnovamento della funzione ispettiva. Il primo convegno nazionale degli Ispettori Centrali e il riconoscimento dell’esigenza di un «organo tecnico» anche a livello regionale. Le rivendicazioni degli insegnanti, il ’68 e le successive proposte per il nuovo piano della Scuola del 1971. Il servizio ispettivo temuto come «milizia segreta» del Ministro e le ipotesi di Gino Giugni (1927-2009)

Le rivendicazioni degli insegnanti e la Raccomandazione Unesco 1966

Mentre gli Ispettori erano protesi a ridefinire la loro identità professionale nel contesto della società civile in trasformazione, la categoria degli insegnanti ritornava ad esprimere una precisa volontà di tutela e promozione della libertà di insegnamento in ambito nazionale e internazionale, richiedendo precise garanzie nei confronti del controllo ispettivo. In merito alle «finalità delle ispezioni e dei controlli» la Reccomandation concernant la condition du personnel enseignant elaborata dall’Unesco nel 1966 recita che detti interventi sono da intendere «come strumenti di sostegno, di consulenza e di assistenza all’attività didattica, e non come mezzi di repressione». Così prosegue la citata Reccomandation: «ogni sistema di ispezione e di controllo dovrebbe essere concepito in modo da incoraggiare e da aiutare gli insegnanti nell’assolvimento dei loro compiti professionali, e da evitare limitazioni alla libertà stessa, alla iniziativa e alla responsabilità degli insegnanti».Biagio Scognamiglio, L’Ispettore, Sangermano Edizioni 1986

Le pagine 74 – 93

Le pagine 11-30 Le pagine 31-53 Le pagine 54-73

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