Archimede
( 287 -212
a.C)
Archimede nacque a Siracusa. In gioventù trascorse qualche tempo in Egitto, dove sembra che abbia studiato alla grande Biblioteca di Alessandria; è del tutto probabile che abbia ricevuto il proprio addestramento matematico nella tradizione euclidea. Tornò a Siracusa quando i Romani, guidati dal generale Marcello, attaccarono la città e progettò una serie di armi di grande efficacia. Fu ucciso nel corso dell'assedio della città da parte dei Romani. Archimede non è stato l'autore di un capolavoro, ma di moltissimi capolavori. Scoprì i principi fondamentali dell'idrostatica. Il trattato Sul galleggiamento dei corpi espone le sue idee sull'argomento. Attorno al 225 a.C. scrisse un breve trattato dal titolo Misura del cerchio contenente solo tre proposizioni: nella prima egli dimostra la famosissima formula dell'area del cerchio, e nella terza fornisce un'ottima valutazione del valore di p.
Dunham ritiene che il più grande capolavoro di Archimede è un'opera in due volumi intitolata Sulla sfera e sul cilindro, dove vengono determinati i volumi e le superfici di sfere e solidi ad essi collegati. L'opera di Archimede è la più importante dell'antichità, e fa di Archimede un precursore diretto del calcolo infinitesimale.
E' significativa l'affermazione di Plutarco: " In tutta la geometria non è dato incontrare argomenti più difficili e profondi di quelli affrontati da Archimede, espressi in termini più semplici e puri. ( )Per quanto uno cerchi, non potrebbe mai arrivare da solo alle dimostrazioni che egli dà; eppure appena le ha apprese da lui, ha la sensazione che sarebbe riuscito egli pure a trovarle, tento liscia e rapida la strada per cui conduce a ciò che vuole dimostrare".