La Matematica nel periodo di guerra. L’allocuzione del Sommo Pontefice ai matematici.
Il Convegno internazionale promosso dal R. Istituto Nazionale di Alta Matematica tenuto in Roma nel novembre del 1942.
Papa Pio XII accolse i convegnisti in Vaticano, nella sala del Concistoro, il mattino di giovedì 12 novembre 1942. L’allocuzione del Sommo Pontefice costituisce un documento di singolare bellezza, culturale e morale. Un discorso che è da leggere, interiorizzare e custodire nello scrigno delle gemme concettuali che sfuggono ad ogni decadenza o fine.
« [….] Noi ammiriamo in voi la multiforme luce di quella scienza, che, ponendo il piede sopra la realtà, fonte di ogni vero per la cognizione umana, si sublima nel calcolo, nella linea, nella figura, in tutto ciò a cui si estende l’impero della quantità; e scende dall’immensamente grande all’immensamente piccolo a ricercare e librare quel numero, quel peso e quella misura, con cui l’intelletto divino fissò l’ordine dell’universo e delle sue parti supreme e infime.
La scienza, a cui avete dedicato il vostro ingegno, è una prova manifesta della verità e della realtà dei comuni valori, che sono pregio della cultura del genere umano […] Ma il riconoscimento dei comuni valori del sapere ha oggidì un importante intento, che mira al futuro. Quanto più gl’interessi materiali delle nazioni vengono al cozzo; quanto più la lotta aperta si tramuta in uno sforzo per la vita e per la morte; tanto più si fa di capitale vantaggio il mantenere in ogni popolo non scossa, ma viva ed efficace, in mezzo ai flutti dell’odio e delle discordie, la coscienza di quei valori, affine di ristabilire un giorno i contatti spirituali per una nuova intesa e collaborazione intellettuale e scientifica.
Scienza di pace e non di conflitti è la matematica, e una dolce visione è per Noi il contemplare i grandi astronomi e matematici nella notturna quiete dei loro osservatori e delle loro specole spiare tranquilli le lontanissime e pacifiche costellazioni e regioni del firmamento e misurare e calcolare le sterminate profondità dei cieli; sublime simbolo e immagine di quella pace, che le nazioni si augurano torni a regnare nel mondo […].
La Stima della Chiesa per le scienze terrene ha raramente trovato una espressione più universale, più delicata, più nobile, più parlante, in una parola, più convincente che nella scena mirabile la quale va sotto il nome di «Scuola d’Atene», dove in mezzo ai rappresentanti delle altre discipline l’impareggiabile pennello dell’Urbinate effigiò e fissò per sempre in un posto d’onore anche uno dei più classici pionieri della matematica: chino verso terra, voi lo ammirate nell’atto di tracciare col compasso alcune figure geometriche, mentre quattro giovani discepoli lo seguono attenti e stupiti.
La scienza sacra, che al servigio della fede si profonda nei misteri della divinità e del consiglio divino di salvezza, e la scienza profana, che instancabile lotta per una più vasta conoscenza delle cose create, non sono nemiche, ma sorelle. La più alta nobiltà dell’una, determinata dal fine a lei proprio, che s’innalza sopra la natura, non abbassa la grandezza, la importanza, la necessità, le benemerenze dell’altra, che studia e conquista nell’universo l’opera del Creatore[…]».
Il Convegno si tenne dall’8 al 12 novembre 1942. Le tragiche condizioni create dalla guerra fecero registrare molte defezioni, non solo tra i partecipanti provenienti dalle nazioni ‘non nemiche’, ma dalla stessa Italia. Non parteciparono, ovviamente, Federigo Enriques, Guido Castelnuovo e gli altri matematici ebrei. Neppure Renato Caccioppoli fu presente. Dei suoi lavori e risultati si discusse nel corso del convegno su sollecitazione, in particolare, del napoletano Carlo Miranda, allora professore a Torino. Nell’elenco dei partecipanti figura comunque Savino Coronato, tra i più noti dei collaboratori di R. Caccioppoli a Napoli.
Il Convegno fu promosso e presieduto da Francesco Severi nella sua qualità di presidente dell’istituto di Alta Matematica. F. Severi ne curò la preparazione e l’attuazione. Lo inaugurò in Campidoglio con la relazione: Matematica e Matematici oggi.
Una relazione che si colloca anch’essa fra i documenti da conoscere per l’efficace sintesi che esprime dello stato della matematica in quegli anni. In essa si trovano descritti i problemi principali della matematica e i rapporti con la fisica e le scienze, l’economia, le scienze sociali, la filosofia. La relazione dà il valore del personaggio Severi. Per la sua fede fascista fu anche epurato, ma subito dopo riammesso in tutte le sue funzioni e cariche. Guido Castelnuovo, che qualche sentimento d’avversione avrebbe potuto pur nutrire, lo definì “uno dei maggiori matematici che l’Italia abbia prodotto negli ultimi cento anni”.
Un giudizio largamente condiviso. Francesco Severi ha legato il suo nome all’Alta Matematica italiana tanto che l’Istituto Nazionale (INdAM) che lui aveva fondato nel 1938 è a lui intitolato. E lo ricordano i tanti Licei della penisola che hanno scelto il suo nome da additare ai giovani.
Link citati:
L’elenco dei partecipanti stranieri e italiani
L’allocuzione del Sommo Pontefice
La relazione di Francesco Severi
L’indice delle relazioni pubblicate negli atti.
COMMENTS
Grande messaggio di un Papa che interveniva in un contesto culturale in cui la Geometria italiana era apprezzata all’estero. Oggi abbiamo un Papa che ritiene opportuno darsi da fare nella competizione con i Social network, lasciando quasi del tutto ai testimoni di geova l’interpretazione della Bibbia. Eppure la nostra geometria non va male. Questa estate sono stato a Cortona ad un corso estivo di geometria tenuto con grande esperienza e bravura. Ma se l’argomento è buono interessa pochi, se interessa molti c’è puzza di carrozzone.