La cosa peggiore di tutte per la nostra scuola è la promozione assicurata cui andiamo incontro. Una proposta che nasce dal dovere ma anche con speranza.
Non c’è dubbio che andiamo incontro ad una promozione indifferenziata, molto diversa dal famoso “sei politico” e una speranza degli anni Sessanta, ma che produrrà un analogo disorientamento nel mondo della scuola. Chi si azzarderà a bocciare uno studente impreparato data la precarietà dello svolgimento scolastico attuale e data la inevitabile difesa dei genitori già abbastanza combattivi?
Per ovviare, almeno in parte, a questo pericolo che quasi sicuramente porterà
gli studenti ad affrontare il prossimo anno scolastico in condizioni non certo normali, vorrei fare una proposta nella speranza che essa possa ovviare il più possibile all’inevitabile squilibrio.
A detta della nostra ministra Lucia Azzolina, a settembre dovrebbe essere possibile l’inizio del prossimo anno scolastico. Se questo fosse veramente possibile io propongo che il trimestre settembre-ottobre-novembre o forse meglio il bimestre settembre-ottobre possa essere usato per la fine del presente anno scolastico in modo da rivedere i programmi svolti con il computer e sollecitare gli studenti ad una preparazione buona anche se ridotta ma con il pericolo di una eventuale bocciatura.
Questo solleciterebbe gli studenti ad un impegno che, con la promozione assicurata, non risulterebbe adeguato.
A seguire nei mesi successivi potrebbe iniziare il nuovo anno scolastico con maggior continuità.
Però in contemporanea, oppure in attesa dell’inizio del futuro anno scolastico, durante i primi mesi (uno o due) si potrebbero svolgere alcuni recuperi sulle materie risultate non bene assimilate per quegli studenti la cui preparazione era risultata non tale da portare alla bocciatura ma neppure alla promozione.
Certamente il prossimo anno scolastico inizierebbe così con un certo ritardo (a novembre? A dicembre?…) ma un programma opportunamente rivisto potrebbe ugualmente svolgersi senza quei ritardi che un inizio così come previsto causerebbe in ogni modo.
Si contravverrebbe, forse, ad alcune condizioni (numero giorni di scuola ad esempio), ma l’eccezionalità della situazione richiederà, qualunque percorso si scegliesse, comunque una condizione eccezionale.
Sono un vecchio professore e penso che la cosa peggiore di tutte per la nostra scuola, sia la promozione assicurata cui andiamo incontro.
Questa mia idea ha trovato assensi e dissensi presso miei amici professori. Ma questo è scontato. E forte avverto il dovere morale di esprimerla.
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