Dialogo di un venditore di diplomi e di un passeggero. Il dossier diplomifici di Tuttoscuola e le iniziative ministeriali.
Il dialogo
Venditore – Diplomi, diplomi nuovi, garantiti equipollenti. Bisognano, signore, diplomi?
Passeggero – Ebbi già a diplomarmi presso una scuola statale. Che cos’è un diploma equipollente?
Venditore – è un diploma paritario, perché conseguito presso una scuola paritaria, come la mia di cui io sono il gestore.
Passeggero – Sono costosi codesti diplomi?
Venditore – Certamente non li regaliamo, il loro prezzo lo hanno, vale però la pena di pagarlo, dal momento che evitano allo studente un’eccessiva fatica negli studi.
Passeggero – Siffatto tipo di compravendita, per non dire mercimonio, non lo reputo molto serio, per non dire illegale.
Venditore – Tenga presente che in base all’articolo 33 della Costituzione della Repubblica Italiana gli enti e i privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato, e la possibilità di chiedere lo status di scuola paritaria, restando soggetti alla legge che fissa i diritti ed gli obblighi delle scuole non statali, legge che deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni delle scuole statali.
Passeggero – Ciò non significa che una scuola paritaria sia autorizzata dallo Stato a trasformarsi in un diplomificio.
Venditore – Per quanto mi riguarda, io sono tranquillo.
Passeggero – Come fa ad esserlo?
Venditore – Sappia che abbiamo sempre tutte le carte a posto.
Passeggero – Vuol dire che la forma sarebbe sostanza?
Venditore –La nostra documentazione è impeccabile, al punto che anche qualche scuola statale prende a modello i nostri verbali e le Commissioni di esame non possono fare a meno di riconoscerci la precisione da noi scrupolosamente perseguita e realizzata nei documenti di rito. Vero è che tempo fa la parità mi fu revocata in seguito a una visita ispettiva …
Passeggero – E allora come mai può continuare a vendere diplomi?
Venditore – Sono un gestore che deve dire grazie al TAR.
Passeggero – In che senso?
Venditore – Le spiego come stanno le cose. L’ispettore riceve dall’Ufficio scolastico competente per territorio una lettera d’incarico nella quale sono specificati gli accertamenti da esperire alla luce delle leggi 62/2000, 27/2006 e successivi decreti ministeriali. L’ispettore, compiuti gli accertamenti, se ritiene di avere rilevato qualcosa che non va, relaziona negativamente sulla situazione riscontrata, proponendo la revoca della parità, o addirittura l’instaurazione di un procedimento penale, ove ne ricorrano gli estremi.
Passeggero – Così è accaduto nel suo caso? Per la sua scuola è stata proposta la revoca della parità?
Venditore – Esattamente. Sennonché la partita non termina qui. C’è l’accesso agli atti, per sapere cosa abbia scritto l’ispettore, e c’è il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Perciò, ottenuto l’accesso, presentato il ricorso in sede amministrativa, mi è stata data ragione e la parità mi è stata ridata. So che è andata così anche ad altri gestori.
Passeggero – Senza instaurazione di procedimenti penali?
Venditore – Senza.
Passeggero – E se la vendita dei diplomi non fosse più tollerata? Se il Ministero volesse andare più a fondo circa il vostro operato? Sarebbe ancora intatta la sicumera sua e dei commercianti suoi pari?
Venditore – Non vedo che cosa potrebbe farci.
Passeggero – Per esempio, ora che ci penso, sostengono che presso di voi ci sono alunni fantasma.
Venditore – Calunnie. Gli alunni si presentano agli esami, vengono esaminati, si diplomano in carne e ossa. Sono falsi residenti, non frequentano e possono addirittura fare il salto dal quarto anno di studi all’esame conclusivo, si obietta. Allora provate a digitare in google diploma in un anno e vedete cosa ne viene fuori. Ormai ci si può diplomare online. Più fantasmi di così …
Passeggero – Vedremo cosa penseranno di tutto ciò i nuovi ispettori che dovrebbero essere reclutati. Ho letto che sono stati promessi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, per coprire le realtà territoriali più chiacchierate. Ci sono alcune regioni in cui delle scuole private sono d’accordo con i diplomifici, ai quali forniscono candidati agli esami, e in cui delle scuole paritarie gonfiano i candidati grazie alle cosiddette classi collaterali.
Venditore – Staremo a vedere.
Passeggero – Un’altra questione: ho sentito dire che da voi i docenti non sono retribuiti e insegnano obtorto collo solo per ottenere il punteggio, che ottengono solo a patto che la scuola versi per loro i contributi.
Venditore – Sono loro che accettano di insegnare da noi. Se il Ministero li tratta male, creando confusione con le sue graduatorie basate su cervellotici algoritmi, perché dovremmo trattarli meglio?
Passeggero – Stia attento, gestore. Non mi sembra che lei faccia parte di quelle scuole paritarie, soprattutto religiose, le cui carte in regola non coprono imbrogli.
Venditore – Mi dà dell’imbroglione? Guardi che potrei dare ai miei legali mandato di querelarla.
Passeggero – Stia attento, le ripeto. Vada a leggersi il dossier di Tuttoscuola sui diplomi facili. Dossier che ha attirato l’attenzione non solo in Italia, ma anche in altri paesi. Siamo stati sputtanati in campo internazionale!
Venditore – Mentre all’inizio ritenevo che lei fosse all’oscuro dell’argomento, mi sono reso conto che ne sa fin troppo. Sperava di cogliermi in castagna?
Passeggero – Lasci stare le castagne. Rinuncerà a vendere diplomi?
Venditore – E perché dovrei? Se le cose dovessero andare male, meglio approfittare ora della situazione.
Passeggero – Prima di accomiatarmi, vorrei che mi mostrasse un diploma dei suoi.
Venditore – Eccone uno da mille euro, un prezzo di favore, scontato. E tenga presente che grazie a questo esborso lo studente, oltre a risparmiare le spese che dovrebbe sostenere per i libri di testo nella scuola statale, è pronto col minimo sforzo a iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro.
Passeggero – Non ho intenzione di comprare un falso diploma.
Venditore – Ebbene, illustrissimo, a non più rivederla. Io continuo il mio giro. Diplomi, diplomi nuovi, in saldo.
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