Notizie dalla stampa
L’infinito
L’inimitabile Leibniz
A cura di C. Palmisano
Autori vari/L’infinito/Le Scienze dossier, n. 8 – Estate 2001
L. 12.000 , pagg. 95
L’opera, particolarmente interessante per la varietà dei contenuti, è estremamente attraente sotto il profilo grafico, ricca di figure e didascalie. Il linguaggio, semplice ed essenziale, lo rendono particolarmente adatto ad uno studente della scuola secondaria superiore. Per i matematici rappresenta una ulteriore “sfida” per abbattere gli steccati.
Il dossier L’infinito ha come sottotitolo: “Una sfida del pensiero in matematica, in fisica, in geometria, in letteratura, in filosofia”, e dopo una introduzione di Enrico Bellone dal titolo “Breve cronistoria dell’infinito” presenta i seguenti articoli:
Titolo |
Breve descrizione dell’articolo |
Autore |
Breve presentazione dell’autore |
L’<<horror infiniti>> | “L’idea di infinito in atto è presente nella filosofia della natura fin dalla scuola aristotelica, ma solo nel XIX secolo è espressa con rigore matematico” | Rosanna Tazioli | Dal 1996 è ricercatrice di storia della matematica al Dipartimento di matematica e informatica dell’Università di Catania |
Archimede di fronte al non numerabile | “Archimede inventò una notazione per contare numeri enormi, ma resta aperto un interrogativo: perché si fermò al suo <<numero più grande>> ?” | Ilan Vardi | E’ matematico all’Institut des Hautes Etudes Scientifiques, IHES, a Bures-sur-Yvette |
L’infinito in Cina | “Il calcolo numerico ha avuto un ruolo chiave nel modo in cui i cinesi hanno percepito l’infinito” | Jean-Claude Martzloff | E’ sinologo presso il Centre de recherche en civilisation chinoise del CNRS a Parigi |
Th?bit in Qurra e l’infinito numerico |
“In contrasto con le tesi di Aristotele, a lungo dominanti in filosofia, uno studioso arabo del IX secolo espresse sull’infinito un punto di vista originale” | Tony Lévy | E’ ricercatore del CNRS presso il Centre sciences et philosophies arabes et médiévales di Parigi-Villejuif |
L’infinito in Giordano Bruno |
“Con il suo universo privo di limiti e di orizzonti, il filosofo nolano arso sul rogo il 17 febbraio 1600 andò bel otre la rivoluzione copernicana” | Giulio Giorello | E’ docente di filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano |
La scienza del movimento nel XVII secolo |
“Alla fine del XVII secolo e all’inizio dekl XVIII, i matematici descrivono il movimento e introducono la nozione di velocità, evitando i pradossi che risulterebbero dall’uso improprio e intuitivo dell’infinito” | Michel Blay | E’ direttore di ricerca al CNRS e direttore di ricerca all’E’cole normale supérieure-Lettres et sciences humaines |
Dalla prospettiva all’infinito geometrico |
“Nel XVII secolo, grazie alla geometria proiettiva, nata dall’unione della teoria prospettica e di quella delle coniche, l’infinito geometrico acquisisce una dimensione <<umana>>, un’evidenza percettibile. L’infinito potenziale dei filosofi diventa l’infinito attuale della geometria” | Jean-Pierre Le Goff | E’ professore di matematica e di storia della matematica allo IUFM di Caen e allo IREM della Bassa Normandia (Università di Caen) |
L’insieme triadico di Cantor |
“Sul pianeta Ter, gli addetti alle pulizie scoprono un insieme di Cantor che riempie una barra di lunghezza unitaria. Ma il suo insieme complementare fa la stessa cosa …” | André Deledicq | Lavora all’Institut de richerche pour l’ensegnement des mathématiques (IREM) dell’Universitè de Paris 7 |
L’infinito in geometria | “In un’occasione conviviale, un geometra ricorre agli elementi decorativi per illustrare a un algebrista e a un analista l’importanza dell’infinito in geometria” | Marcel Berger | E’ stato direttore dell’Institut des hautes études scientifiques |
Le geometrie non commutative |
“Lo studio delle caratteristiche degli spazi e delle loro proprietà con queste geometrie può offrire contributi importanti alle nuove teorie fisiche” | Daniela Bigatti | E’ attualmente affiliata al Weizmann Institut di Rehovot, in Israele. |
E’ necessario l’infinito ? | “Sì. Le serie di Goodstei si ingrandiscono fino a dimensioni gigantesche … e poi diminuiscono fino ad azzerarsi. Per dimostrare questa proprietà paradosale, è inevitabile fare appello all’infinito” | Patrick Dehornoy | E’ professore di matematica all’Università di Caen |
L’infinitamente piccolo in fisica | “Diminuendo la scala delle dimensioni, i fisici hanno scoperto particelle così piccole da essere considerate puntiformi. Il modello standard, la teoria costruita su questa ipotesi, accumula successi da trent’anni, pur essendo piena di <<infiniti>> … ” | Harald Frizsch | E’ docente di fisica teorica presso l’Università di Monaco di Baviera |
L’infinitamente grande | “L’universo sembra essere sorto all’improvviso da uno stato iniziale infinitamente” denso, che i fisici hanno difficoltà a immaginare e a descrivere con una teoria” | Gerard Börner | E’ fisico teorico e svolge la sua attività alMax-Planck-Institut di Garching, preso Monaco |
L’infinitamente vuoto non esiste |
“Il vuoto classico non è vuoto. Anche se si eliminassero la materia e la radiazione termica da una regione dello spazio, il vuoto fisico conterebbe ancora campi elettromagnetici e particelle effimere, e avrebbe un’energia definita” | Timoty Boyer | E’ docente di Fisica presso l’Università di New York |
E mi sovvien l’eterno Zenone |
Prendendo le mosse dagli eleatici, il concetto di infinito è passato dalla filosofia alla letteratura senza nulla perdere della propria capacità di fascinazione intellettuale | Piergiorgio Odifreddi | Insegna logica presso l’Università di Torino e la Cornell University |
Recensione:
L’inimitabile Leibniz
(di P. Odifreddi, LA REPUBBLICA, Domenica 3 Giugno 2001, pag.29)
Nel delineare la figura di Leibniz, Odifreddi si avvale di una recente pubblicazione del logico-matematico Massimo Mugnai : Introduzione alla filosofia di Leibniz, Einaudi.
Nell’articolo, le opere e il pensiero filosofico e matematico di Leibniz (1646-1716) vengono rapidamente inquadrati nella loro dimensione storica.
Particolarmente interessante perché ben illustra la feconda attività di studioso è la seguente parte dell’articolo di P.O. : << … ai suoi corrispondenti in tutto il mondo, dall’Europa alla Cina … inviò quindicimila lettere contenenti distillati del suo pensiero, che alla pari di Platone non mise mai per iscritto in maniera sistematica. Forse se ne pentì da vecchio, quando dichiarò: << ho iniziato molto, ma terminato niente>>. Fra le cose a cui diede inizio ci furono gli Acta Eruditorum, sui quali pubblicò numerosi articoli di matematica, e l’Accademia delle Scienze di Berlino, di cui divenne il primo presidente. Fra quelle che non terminò brillano ilprogetto di un’enciclopedia, ripreso un secolo dopo dagli illuministi, e i due grandiosi sogni realizzati dalla logica moderna: una lingua philosophica o caracteristica universalis , in cui si possa esprimere formalmente il contenuto del pensiero, e un calculus ratiocinator che permetta di decidere matematicamente la validità dei ragionamenti. … >>
Si rimanda alla lettura integrale dell’articolo, reperibile, come i precedenti nel sito -Sito Italiano per la Filosofia- : http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/odifredd.htm , consigliandone altresì la lettura agli studenti, anche della Scuola Secondaria, come utile introduzione alle opere di Leibniz.
Articoli su Leibniz usciti sui quotidiani italiani sono invece reperibili su : http://www.swif.uniba.it/lei/rassegna/leibniz.htm .
a cura di C. Palmisani
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