Il romanzo della Fisica e “L’archetipo” di Salvatore Maiorana 
Salvatore Maiorana, già docente presso l’Università degli Studi di Firenze e dirigente superiore per i servizi ispettivi del Ministero P. I., è un ingegno straordinariamente versatile, come dimostrano i suoi studi di letteratura inglese e i suoi scritti creativi (poesia e narrativa). Sta attualmente scrivendo un romanzo dedicato alla fisica e nel 2018 ne ha pubblicato un altro, L’Archetipo, Ediz. Tracce, Pescara. Questo romanzo sorprende e conquista il lettore per la levità e la suggestività di immagini e di sfondi, oltre che per la griglia di appoggio narrativo sulla scientificità, da cui si fanno scaturire effetti di ricaduta sull’immaginario, sull’esteticità e perfino sull’interrelazionalità di rapporti ed affetti nel privato. A riscontro, si riportano due brevi squarci. Nel primo è un’amica del protagonista che ricorda il balzo in avanti anche esistenziale del protagonista sotto effetto di uno stimolante incontro con la lettura di un trattato di fisica di Paul Dirac, nel secondo sono appunti che la donna amata affida gelosamente a un taccuino.
Un’amica ricorda
“Mi ricordo che un giorno ti ho trovato in questa terrazza a leggere I principi di meccanica quantistica di Paul Dirac. […] In quel momento ho capito che stavi incominciando a vivere. Prima camminavi tutto il giorno nella battigia sotto il sole cocente e avevi abbandonato i tuoi libri. Mi ricordo che quando hai finito di leggere il libro di Dirac mi hai cercato” (pp. 90-91)
Appunti di Giulia, la donna amata
“Tutti parlano del processo inflazionistico che quindici miliardi di anni fa diede origine all’universo. E’ da chiedersi cosa ci sia stato prima della nascita dell’universo, prima di questa sconvolgente esplosione dalla quale sono nate le stelle, le galassie, i pianeti, noi stessi, la nostra realtà di esseri umani. E’ logicamente possibile che prima del nostro universo ci siano stati altri universi e altri Big Bang, ognuno con una realtà fisica diversa. Penso ad un universo dove sia possibile l’esistenza della materia ma non si può sviluppare la vita, oppure ad un universo, dove neanche la materia esista e tutto sia radiazione. Anche se può apparire paradossale, seguendo i principi della meccanica quantistica la nostra stessa realtà, potrebbe sdoppiarsi ogni volta che una particella ha la possibilità di comportarsi in modi diversi, dando vita a due universi paralleli. Lo sdoppiamento potrebbe creare infinite possibili varianti. Potrebbe anche esserci la realtà di universi infiniti. La carica dell’elettrone e la velocità della luce sono straordinariamente calibrate per favorire la nascita dell’universo in cui si possa sviluppare l’attuale realtà. Se la gravità fosse stata leggermente “più forte”, le stelle avrebbero bruciato il loro combustibile nucleare in meno di un anno. Se invece la forza che tiene uniti gli atomi fosse stata “più debole”, gli astri non sarebbero neanche esistiti. Insomma, la vita della Terra è il risultato di circostanze singolari. Può darsi che esistano infiniti altri universi, e che fra gli altri mondi ed il nostro avvengano scambi, separazioni ed intersezioni che forse un giorno riusciremo a capire. Adesso è solo una suggestiva ipotesi.” [pp. 96-97]
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