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Eugenio Mercuri – 2004

ORDINARIO: Il commento di Eugenio Mercuri
del Liceo “Galilei” di Lamezia Terme

 

 

Tutti i quesiti e i due problemi mi sembrano formulati in modo corretto, senza ambiguità.

Quesiti:

1.      Semplice, ma lontano del programma del 5° anno.

2.      Facilmente risolvibile, ma lontano del programma del 5° anno.

3.      Facilmente risolvibile e coerente col programma del 5° anno.

4.      Facilmente risolvibile e coerente col programma del 5° anno.

5.      Non semplice da risolvere ma comunque coerente col programma del 5° anno .

6.      Esercizio di media difficoltà , e coerente con i programmi della quinta classe.

7.      Esercizio di media difficoltà , e coerente con i programmi della quinta classe.

8.      Quesito banale e incoerente, nessuna difficoltà.

9.      Esercizio coerente con i programmi e le questioni affrontate nel 5° anno di media difficoltà.

10.  Esercizio coerente ma non semplice , questioni non sempre affrontate  nel 5° anno.

 

Problema 1.

Il problema è ben strutturato e coerente con il programma. Una certa difficoltà si trova nell’impostazione delle condizioni per risolvere il terzo punto.

 

Problema 2.

Il secondo problema nella mia classe non è stato scelto  perché in generale il problema geometrico e/o trigonometrico non riscuote successo in quanto si teme sempre di incappare in qualche teorema del passato poco presente ai più.  E poi certe richieste : “capacità in litri” , “ la misura approssimata, in radianti ed in gradi sessagesimali “, che senso hanno?

 

P.S.   non capisco perché mentre in tutte le discipline, proposte negli esami, ci si  sforza di essere il più possibile coerenti con i programmi dell’ ultimo anno, in matematica sembra che si giochi con il “ vediamo se te lo ricordi?  o con  “ adesso ti frego? . Mi chiedo non sarà anche questo nostro modo di proporci che crea nei giovani disaffezione per la matematica?

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