Ulteriori Commenti
Superato il primo impatto con le tracce di esame, dopo il lavoro di assistenza e vigilanza nonché quello della correzione e della valutazione, sono pervenute le seguenti ulteriori osservazioni:
Fabrizio Giugni: Per quanto riguarda i problemi, niente da eccepire; sono problemi adatti al pni abbastanza ben equilibrati. Sui quesiti invece ho qualcosa da dire. Secondo me, tenuto conto che in almeno tre casi sono stati troppo generici o in altri 4 casi troppo semplici, le valutazioni finali sono risultate, per una classe di levatura modesta come la mia, piuttosto buoni.Bene così anche perchè , a differenza di altri colleghi , soprattutto dell’ordinario, non ho voluto attribuire punteggi diversi ai vari quesiti. Non l’ho ritenuto corretto visto che il Ministero non ci dà indicazioni in tal senso.
Antonia Travaglione: Condivido la riflessione di Giugni. Anche io, come tutti i colleghi del mio liceo, ho assegnato lo stesso peso a tutti i quesiti, anche se non tutti presentavano la stessa difficoltà
Lisa Lorenzetti: Anche noi, come Giugni, abbiamo attribuito lo stesso punteggio (1,5) a ciascun quesito; considerata la banalità di alcuni quesiti, abbiamo deciso di assegnare una valutazione sufficiente (10 punti) alla risoluzione dell’intero problema, se questo è stato svolto in maniera eccellente (cioè con tutte le considerazioni, limitazioni, discussioni etc). Quindi per riportare la valutazione in quindicesimi abbiamo interpolato le valutazioni superiori al 10. Siamo stati troppo buoni? In questo modo la media dei voti sufficienti è stata di 13,4; ho ottenuto solo tre insufficienze non gravi (9) e quattro 15. Purtroppo è andata meno bene la prova di fisica, nell’ambito della terza prova…
Michelangelo Di Stasio: Per quanto riguarda i quesiti della prova anche nella mia commissione ad ogni quesito è stato attribuito lo stesso punteggio; i problemi sono stati scomposti in micro quesiti e ad ognuno di essi è stato attribuito lo stesso punteggio.
Mi preme in questa fase fare qualche osservazione su quanto evidenziato dal collega Giugni circa la estrema semplicità di qualche quesito. Atteso che è impossibile elaborare quesiti tutti dello stesso livello, io credo che qualche quesito semplice sia utile per far si che anche l’alunno poco preparato ( e sappiamo che ce ne sono ) abbia la possibilità di fornire qualche risposta in modo autonomo senza l’aiuto del docente. E’ più educativo che un alunno produca risposte autonome su questioni facili piuttosto che risponda a quesiti difficili ma aiutato, e in maniera massiccia, dal docente come di frequente avviene. D’altra parte alcuni quesiti che noi giudichiamo semplici non lo sono per gli alunni. Ed inoltre anche ad un quesito semplice si può rispondere con diversi livelli di approfondimento come lo stesso Giugni evidenziava per il quesito10 del PNI.
Tiziana Bindo: La matematica negli esami di stato non vuol dire solo seconda prova scritta nei licei scientifici ma anche disciplina per la terza prova e per il colloquio. I colleghi che avevano la matematica nella terza prova (soprattutto negli istituti tecnici) si sono trovati di fronte alla necessità di dover discutere con alcuni presidenti la possibilità di inserire nelle tipologie A o B (dai primi sondaggi le più gettonate) quesiti che prevedessero pur brevi procedure di calcolo. Nell’archivio delle terze prove dell’Invalsi compaiono per gli anni scorsi esempi di terze prove di tipologia A o B che richiedono brevi calcoli ma le prove dell’Invalsi da molti non vengono ritenute “testo di legge” e quindi occorrerebbe che il MIUR per il futuro fornisse una maggiore chiarificazione sulla normativa che non dia più adito a interpretazioni di ogni genere.
Per quanto riguarda poi il colloquio c’e’ la preponderanza delle materie cosiddette umanistiche; alla matematica finiscono per essere dedicati pochissimi minuti e il peso sulla valutazione del colloquio viene ad essere pari a quello dell’educazione fisica o della storia dell’arte (con tutto il rispetto per queste discipline). A mio parere và chiarita meglio la struttura del colloquio che com’è ora somiglia molto a quello di terza media e in molti casi la sua valutazione viene fatta semplicemente come semplice differenza tra il voto finale che la Commissione “ha deciso” di attribuire al candidato e la somma del credito scolastico e degli scritti.
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