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Il ministro Gentile riceve la delegazione Mathesis

Il centenario della riforma Gentile. Il contributo dei matematici alla riforma,  il ministro riceve la delegazione Mathesis.

Cento anni fa, la mattina del 21 marzo 1923, il ministro Giovanni Gentile, riceve nel suo ufficio al secondo piano del palazzo della Minerva, i rappresentanti della Mathesis.

Giovanni Gentile (1875-1944)

Dell’incontro e dei suoi risultati viene data notizia attraverso il comunicato seguente, pubblicato sul Periodico di Matematiche n.3/1923

«Il giorno 21 marzo 1923, una Commissione designata dalla Mathesis – composta dal Presidente della Società prof. Enriques, dai consiglieri professori Certo e Fontebasso e dai professori Castelnuovo e Pittarelli per la presidenza della sezione di Roma – ha conferito col Ministro della Pubblica Istruzione, sen. Gentile, sugli annunciati provvedimenti riformatori della Scuola media e sui concorsi a cattedre abbinate di Matematiche e di Fisica, recentemente banditi dal Ministero

Il Presidente ha richiamato le discussioni svolte nella riunione straordinaria di Roma dell’11 febbraio u.s. , alla quale ha assistito un rappresentante del Ministro espressamente invitato, ed ha riassunto e illustrato i voti pervenutigli dalle sezioni regionali della Mathesis, alcune delle quali vorrebbero mantenuto o migliorato l’ordinamento attuale con tre tipi di scuole medie conducenti agli studi universitari, altre aderirebbero al concetto di ridurre queste scuole a due tipi: Liceo e Sezione fisico-matematica dell’Istituto tecnico coll’introduzione del Latino, ovvero altro Istituto che ne prenda il posto. Il Presidente ha rilevato che, pertanto, la Società Mathesis, almeno nella sua maggioranza, non sembra contraria all’umanizzazione dell’Istituto tecnico qual’è nei propositi del Ministro, ma tuttavia vorrebbe essere assicurata che la designata riforma non tenda a sminuire nella Scuola media l’importanza dell’insegnamento scientifico, cui i matematici riconoscono, non meno che alla cultura letteraria, un valore formativo per le menti giunte ad un certo grado di maturità.

Il Ministro ha risposto a questa domanda, lieto di dissipare qualunque apprensione della Società, che non vi è da parte sua alcuna idea di abbassare o diminuire l’importanza dell’insegnamento scientifico nella Scuola media. Di che il Presidente, a sua volta, ha ringraziato il Ministro.

La Commissione ha esposto poi il desiderio della Società di poter comunicare le sue osservazioni alla persona che sarà specialmente incaricata di compilare i programmi di matematica e di fisica, ed il Ministro ha promesso di tenere nella massima considerazione le proposte e le osservazioni della Mathesis, avvertendo che si tratterà di fare, non già programmi d’insegnamento, bensì dei programmi per gli esami di Stato, nell’ordine d’idee che si era cominciato a studiare sotto il ministero Croce.

[…] Il Presidente, prendendo commiato, ha ringraziato il Ministro dell’accoglienza fatta alla Commissione, riaffermando il desiderio della Società di Scienze fisiche e matematiche, che riunisce orami circa ottocento insegnanti di ogni grado, di recare il contributo dei suoi studi e della sua esperienza all’opera ch’egli intende compiere per l’elevamento della Scuola italiana».

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