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La Ricerca Operativa in classe

Approccio alla Ricerca Operativa. Storia, problemi, metodi, applicazioni. La presentazione per gli studenti delle classi quarte del Polo Tecnologico.

La nascita della Ricerca Operativa è storicamente legata agli studi che negli anni immediatamente precedenti alla Seconda Guerra Mondiale vennero condotti in Gran Bretagna per risolvere problemi strategici e tattici in operazioni militari. Più in particolare, questi studi erano legati all’uso efficiente di un nuovo strumento di difesa: il radar.

Nel 1937, infatti, la Royal Air Force iniziò degli esperimenti di un sistema di controllo della difesa aerea basato sull’uso di una stazione radar situata a Bawdsey Research Station, nella costa est. Già dai primi esperimenti ci si rese conto che era molto difficile gestire efficientemente le informazioni provenienti dal radar.

Nel luglio 1938 furono compiuti altri esperimenti con l’aggiunta di quattro stazioni radar lungo la costa nella speranza che il sistema di controllo migliorasse sia in copertura sia in efficienza. Invece non fu così. Dai nuovi esperimenti emerse la necessità di coordinare e correlare le tante informazioni, spesso anche in conflitto tra di loro, che venivano ricevute dalle stazioni radar aggiunte.

Nell’imminenza della Guerra si rese necessario tentare qualche nuovo approccio.

Il sovrintendente della Bawdsey Research Station propose di sviluppare un programma di ricerca che riguardasse gli aspetti operativi del sistema e non più solamente quelli prettamente tecnici che erano da considerare soddisfacenti.

Il termine “Operational Research” – Ricerca nelle operazioni (militari) fu coniato per descrivere questa nuova branca delle scienze applicate.

Fu quindi selezionato un gruppo di scienziati di vari discipline per costituire un “OR team”. [Si veda anche qui]

Il progetto fu diretto dal comandante in capo della Royal Air Force, Air Chief Marshal Sir Hugh Dowding.

Nell’estate del 1939 la Gran Bretagna effettuò l’ultima esercitazione pre-bellica che evidenziò un notevole miglioramento nelle operazioni di difesa aerea. tutto ciò grazie al contributo del gruppo di scienziati.

Nacque così una vera e propria sezione che più tardi, nel 1941, prese il nome formale di “Operational Research Section”.

Durante il conflitto mondiale ci furono importanti contributi strategici di questa sezione che permisero di salvare piloti e aerei impegnati nel conflitto. Nonostante gli scopi bellici, anche se di difesa, del progetto, per la prima volta in questa occasione si ebbe una convergenza di scienziati di diverse discipline con l’obiettivo di determinare la più efficiente utilizzazione di risorse limitate usando tecniche quantitative.

Al termine della guerra, alcuni degli scienziati coinvolti nel progetto formarono nuclei di ricercatori per lo sviluppo post bellico.

La loro attività si estese a campi diversi da quello militare. In particolare, con l’espandersi delle iniziative industriali e con l’avvento dei computer che sono uno strumento essenziale per la risoluzione dei problemi, c’è stata un’espansione dell’utilizzo della Ricerca Operativa all’interno di diverse realtà applicative.

Il pdf della presentazione [VEDI]

 

 

Autore

  • Alberta Schettino

    Alberta Schettino insegna matematica all'I.I.S. "Polo Tecnologico Imperiese". Nota per l'intensa attività di ricerca didattica svolta. E', tra l'altro, auditor nel Sistema Nazione di Gestione Qualità ISO 9001:2008 per la Formazione Marittima nonchè Formatore regionale per l'attuazione delle iniziative previste dal Piano Nazionale Scuola Digitale -U.S.R. Liguria

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