La preparazione alla prova scritta di matematica 2023. I Licei impegnati a progettare “simulazioni” della prova e l’iniziativa di raccoglierle.
Fortunatamente per la scuola, sono ancora la maggioranza i Dirigenti Scolastici che non hanno rinunciato ad assolvere in prima persona, senza delegarla ai collaboratori, la funzione di guida e di indirizzo della didattica. Anzi, sono tanti i presidi che di tale funzione hanno fatto l’impegno primario della loro azione direttiva. Sono quei presidi che sanno alimentare nei docenti lo spirito di comunità, stimolandoli e incoraggiandoli a progettare e vivere continui momenti di confronto e di riflessione collegiale su ciò che insegnano, come l’insegnano, e con quali risultati. Sono i presidi di quegli istituti dove basta varcarne la soglia per respirare un’atmosfera di comunità attenta ai problemi educativi.
E a nessuno sfugge quale forte e significativo attrattore per i sopra menzionati momenti collettivi di riflessione, partecipazione, valutazione sia la celebrazione dell’esame di Stato. Ciò per il fatto che tale esame ha sempre rappresentato un traguardo da tener presente sia nell’organizzazione degli studi che a livello culturale, pedagogico, sociale.
Particolarmente significativa al riguardo è un’iniziativa della rete di scuole Valutazione in progress – rete interregionale Lazio, Toscana, Emilia Romagna.
Iniziativa che consiste nel procedere, insieme con Matmedia, alla raccolta di esempi delle simulazioni della prova di matematica, che in questa parte finale dell’anno scolastico sono in corso di progettazione e svolgimento nella gran parte dei nostri Licei. Iniziativa concepita, come scrive Alessandra Silvestri, preside del Liceo “Teresa Gullace Talotta” di Roma, nella convinzione che il confronto intellettuale sia sempre cosa utile e che sia oltremodo opportuno attivarlo in merito alle mete di conoscenze e competenze attese a conclusione del percorso di studi.
Un modo, questo, per corrispondere al superamento di uno dei punti di maggiore debolezza del nostro sistema educativo, ossia la mancanza di coesione nella condivisione delle mete dell’apprendimento.
Mete, d’altronde, non chiaramente espresse né nelle Indicazioni Nazionali del 2010, che le hanno introdotte, né nei successivi Quadri di riferimento del 2018, che avrebbero dovuto chiarificarle per tutti, mentre hanno finito con l’aggiungere ulteriori punti di confusione su cosa possa rientrare nei risultati di apprendimento da conseguire e possa o non possa essere richiesto nella prova scritta dell’esame di Stato. Mancanza di chiarezza che per la matematica nei Licei scientifici, unico indirizzo interessato alla prova scritta, è la principale criticità.
L’iniziativa si palesa dunque di primaria importanza, perché consentirà di saperne di più delle scelte autonome degli insegnanti, stimolandoli a interpretazioni comuni di Indicazioni e Quadri di riferimento e generando nel contempo un interesse culturale e pedagogico intorno ad essi. D’altronde, è questo ciò che occorre per migliorare l’insegnamento della matematica: fermento intellettuale, spirito di comunità, ambienti ricchi di germi matetici e mateloquenti, non certo ricette elaborate chissà dove e meno che mai che i docenti, nel caso in oggetto degli Esami di Stato, limitino le loro potenzialità professionali affidandosi all’attesa di esempi di prove preconfezionate alla bisogna.
Riprendere pertanto l’invito rivolto dalla preside Silvestri a nome della rete Valutazione in progress riveste il significato di un rinnovato cammino da intraprendere, diretto a porre la scuola nella dimensione che le compete, dimensione che la configuri come luogo specifico e privilegiato tanto dei processi di insegnamento quanto di valutazione dell’apprendimento.
Si ripone dunque ogni fiducia nei Dirigenti scolastici nella certezza che tanti di essi si adopereranno per garantire all’iniziativa un sicuro successo attraverso l’invio degli esempi di prove a info@matmedia.it
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