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Elaborato di matematica e fisica nel colloquio d’esame.

Elaborato di matematica e fisica nel colloquio d’esame della maturità scientifica 2020.

Le prescrizioni dell’O.M del 16 maggio.

Nel corso del colloquio i candidati discutono un elaborato concernente le discipline di indirizzo individuate come oggetto della seconda prova scritta ai sensi dell’articolo 1, comma 1, del Decreto 30 gennaio 2020, n. 28.

Negli indirizzi di liceo scientifico, tali discipline sono: Matematica e Fisica.

La preparazione del “tema” o “argomento” che ciascun candidato deve elaborare, e poi discutere, ricade nella responsabilità dei docenti di matematica e di fisica (uno o due che siano).

La discussione dell’elaborato è la parte più significativa del colloquio, quella più saggia e onesta perché preavverte il candidato: “preparati su questo e ne discutiamo”. Nella griglia di valutazione dell’esame è la parte che dovrebbe avere il peso maggiore.

Va detto subito che dalla O.M. risalta chiaramente che la valutazione non riguarderà l’elaborato in sé ma riguarderà  quanto emerge dalla sua discussione in sede di colloquio.

Tipologia e contenuti

Per l’elaborato, i docenti possono scegliere se assegnare una sola traccia a tutti o più tracce a gruppi di candidati. Potendosi le tracce prestare a svolgimenti fortemente personalizzati.

Quest’ultima evenienza, in verità, sembra riferirsi più alle discipline umanistiche e meno alla matematica e alla fisica. Qui più agevole si presenta la proposta di un tema unico per tutti. Ciò al fine sia di garantire una maggiore omogeneità della valutazione sia di assicurare la presenza dei principali risultati di apprendimento perseguiti nel corso dell’anno scolastico.

Definita comunque la traccia unica, rimane la possibilità di consentire al candidato di poter scegliere al suo interno. L’O.M. sembra cioè richiamare, nel caso specifico dei licei scientifici, quella che è la struttura attuale della seconda prova. Due problemi e otto quesiti tra cui scegliere il problema e i quattro quesiti.

Al riguardo l’O.M. concede però ampia libertà. Si limita a precisare che:

La tipologia della traccia per l’elaborato deve essere coerente con le discipline di indirizzo.

Quindi: calcoli, teoremi, dimostrazioni, soluzioni di problemi ed esercizi.

Insomma: matematica e fisica e non tracce che possono dar luogo a elaborati lunghi, verbosi, inconsistenti. Da preferire dunque un elaborato che mantenga in vita lo spirito della seconda prova, localizzandola, e trasformandola da compito in classe in compito a casa.

Il tema deve essere assegnato entro il primo di giugno e l’elaborato riconsegnato ai docenti di matematica e di fisica entro il 13 giugno.

Ricevuto il compito, gli studenti possono copiarlo o farselo fare, essere superficiali o attenti, lavorare fra loro in forma collaborativa e continuare ad avvalersi, fino al termine delle attività didattiche,  della guida dell’insegnante. Tutto ciò emergerà dal colloquio. La “discussione” del risultato di un calcolo o della strategia utilizzata per la risoluzione di un problema, della valutazione di una probabilità o della descrizione di un fenomeno fisico e del significato delle grandezze interessate, faranno cogliere alla commissione, già preparata a farlo, quanto si è lavorato, con quale impegno e quali esiti.  Il candidato discuterà secondo le sue possibilità e il livello che ha raggiunto di comprensione e acquisizione dei concetti, delle procedure e dei risultati affrontati nel corso dei cinque anni di studio.

I docenti hanno pochi giorni per decidere la “proposta” e come articolarla.

Devono prima di tutto decidere cosa vogliono accertare. Farsi una lista di quello che gli studenti dovrebbero aver imparato, capito, metabolizzato, nel senso di saperlo utilizzare in altri contesti. Fatto questo decideranno la forma, la “veste” migliore.

I temi già assegnati nella seconda prova scritta nazionale costituiscono certamente la più ricca e affidabile miniera cui attingere per fare luce sull’uno e sull’altro dei due aspetti del decidere cosa e come.

I docenti possono tenerli a riferimento. Scegliere quelli più adeguati. Rivederli nei problemi e nei quesiti. Sostituire parti o integrarne altre. Semplificare o rendere più chiare le questioni che hanno più trattato nelle lezioni in presenza o a distanza. Combinare parti di temi diversi.

Matmedia al riguardo è una ricca banca di prove, anche tematiche.

In ogni caso ad una più completa presenza degli argomenti in sede di colloquio concorre anche la fase di analisi e discussione dei materiali: in particolare per gli approfondimenti e i legami interdisciplinari.

Considerazioni a margine

La brutta annata del coronavirus non ha fermato la scuola. E non già per il martellante e stupido messaggio: RAI, la scuola non si ferma.

La scuola non si è fermata per esclusivo merito dei docenti. Il loro dovere l’hanno fatto con impegno riuscendo a trasformare un rapporto virtuale in concreto sostegno alla crescita intellettuale e civile. La didattica a distanza l’hanno imparata, inventata, realizzata. Un’esperienza formativa che li ha resi esperti e specializzati.

L’esperienza del prossimo colloquio – il lavoro che comporta di predisposizione dei materiali e delle proposte per l’elaborato di matematica e fisica – può rivelarsi per la didattica e per la scuola non meno interessante. Fortemente coinvolgente e innovativa.   Possono concorrere a renderla tale anche le associazioni e gli enti attivando forme di confronto e di dialogo. Potrebbe dare un contributo finanche l’INVALSI che, completamente assente in questi mesi, potrebbe trovarvi la ragione di un servizio finalmente utile a qualcosa.

In aggiunta:

Alla mail info@matmedia.it  i docenti possono inviare richieste di confronto e dialogo sulle questioni da proporre o anche le loro tracce, definite e comunicate agli studenti, perchè siano inserite in un elenco apposito di Tracce-Elaborati.

 

 

 

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