La geometria è un discorso interminabile che é sempre possibile riprendere con diversi inizi e personaggi e intrecci per nuovi racconti.
Tanti sono i fili che è possibile srotolare per poi ripercorrere e riavvolgere in una narrazione di oggetti e forme interagenti con gli spazi dell’esperienza umana, praticata, idealizzata o solo immaginata.
Tra i possibili racconti: “C’era una volta Talete”.
Il personaggio è mito d’origine di un racconto che ha altri miti d’origine.
Può rappresentare il momento leggendario del porsi dello spazio puro, della razionalità, della dimostrazione. Rappresentare il passaggio dall’algoritmico al dialettico, dal discreto al continuo, dal locale al globale. Il porsi delle grandi opposizioni concettuali che permeano la matematica, la rendono viva e prolungano il grande racconto di Geometria.
Articolo pubblicato su Rivista Lasalliana 84 (2017) 1, 59-68
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