Spazio di Discussione

L’espletamento di un concorso a cattedre costituisce un’occasione di grande valore culturale perché offre la possibilità di ragionare concretamente sulla formazione e preparazione che è richiesta ai candidati per essere titolari di un insegnamento di matematica nelle scuole secondarie e, nel contempo, offre la la possibilità per riflettere e saperne di più sulla specificità e finalità degli stessi insegnamenti previsti dagli ordinamenti vigenti.

Eventuali contributi possono essere inseriti direttamente registrandosi o inviando a: segreteria@mathesisnazionale.it

Di seguito i contributi pervenuti:

Autore

COMMENTS

WORDPRESS: 1
  • comment-avatar
    Antonino Giambò 7 anni ago

    Sono sollecitato a fare qualche considerazione sulle tracce di matematica, esame di Stato 2016, e non mi sottraggo. Dico subito che, a mio modesto avviso, si tratta di una prova con un alto coefficiente di difficoltà, ma comunque interessante, ben articolata e, se vogliamo, anche coerente con le Indicazioni Nazionali. Ma … c’è un ma. La prova aveva come obiettivo di selezionare, che so?, il 5% dei candidati ai quali era proposta o di fornire ai commissari uno strumento per valutare conoscenze/abilità/competenze tipiche di uno studente medio? Nel primo caso l’obiettivo è stato certamente centrato; nel secondo ho il sospetto che il bersaglio sia stato fallito alla grande. Al riguardo, sarei curioso di sapere quanti candidati hanno completato, ovviamente in modo corretto, la risoluzione di un problema e di 5 quesiti. Ma non mi pare che siano alle viste indagini mirate, per cui la mia curiosità, purtroppo per me, non può essere soddisfatta.
    Ancora una considerazione, che riprende un giudizio espresso sulle tracce dal prof. Claudio Cereda, ex Dirigente Scolastico. Dice il prof: “… finalmente si è arrivati a quanto in Francia facevano già dahli anni ’80, una prova complessa e che tiene conto di tutto il programma che avrebbero dovuto svolgere i vari docenti di matematica alle Superiori”. D’accordo sulla “prova complessa”, ma mi sia consentito di fare un paio di rilievi piccoli piccoli: 1) in Francia nelle ultime tre classi delle sezioni S (l’equivalente del nostro Liceo Scientifico) sono dedicate all’insegnamento della matematica rispettivamente 6-8-9 ore, cioè qualcosina in più di ciò che è da noi; 2) i professori che insegnano in tali sezioni sono di norma titolaridi “Agrégation”, che è un titolo che i consegue attraverso un corcorso estremamente impegnativo e selettivo, ma consente a chi lo possiede, non solo uno stipendio più ricco, ma di insegnare anche nelle classi preparatorie delle Grandes Ecoles (Scuola nornmale superiore, Politecnico, eccetera). Insomma, voler paragnare quello che si vorrebbe ottenere in Italia con tali prove d’esame a quello che già da tempo avviene in Francia sarebbe come invitare a un pranzo di nozze offrendo fichi secchi.

DISQUS: 0