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Calvino e l’ars combinatoria

Chi siamo noi e che cos’è la scrittura? Italo Calvino lo spiega nelle Lezioni Americane ripigliando Lucrezio, Lullo, Galileo e …Leibniz e l’ars combinatoria.

Interrogativi e riflessioni che in ogni insegnamento fanno sempre bene. 

Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi, se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente mescolato e riordinato in tutti i modi possibili (Italo Calvino)

[La] scrittura come metafora della sostanza pulviscolare del mondo: già per Lucrezio le lettere erano atomi in continuo movimento che con le loro permutazioni creavano le parole e i suoni più diversi; idea che fu ripresa da una lunga tradizione di pensatori per cui i segreti del mondo erano contenuti nella combinatoria dei segni della scrittura: l’Ars Magna di Ramón Llull, la Kabbala dei rabbini spagnoli quella di Pico della Mirandola…Anche Galileo vedrà nell’alfabeto il modello d’ogni combinatoria d’unità minime…Poi Leinìbniz…
«Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s’immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? Parlare con quelli che son nell’Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati nè saranno se non di qua a mille dieci mila anni? E con quale facilità? Con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta».[…] Galileo vedeva nella combinatoria alfabetica («i vari accozzamenti di venti caratteruzzi») lo strumento insuperabile della comunicazione.

Comunicazione tra persone lontane nello spazio e nel tempo, dice Galileo; ma occorre aggiungere comunicazione immediata che la scrittura stabilisce tra ogni cosa esistente o possibile […], il ragionamento istantaneo, senza passaggi: « Se il discorrere circa un problema difficile fosse come il portar pesi, dove molti cavalli porteranno più sacca di grano che un caval solo, io acconsentirei che i molti discorsi facessero più che un solo; ma il discorrere è come il  correre, e non come il portare, ed un caval barbero solo correrà più che cento frisoni».

«Il discorrere è come il correre»: questa affermazione è come il programma stilistico di Galileo, stile come metodo di pensiero e come gusto letterario: la rapidità, l’agilità del ragionamento, l’economia degli argomenti, ma anche la fantasia degli esempi sono per Galileo qualità decisive del pensar bene.Italo Calvino, Lezioni Americane, 1993

 

Altri riferimenti per Calvino e la matematica:

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